Quando si pensa ad Avignone lโimmagine che subito viene in mente รจ quella del maestoso e ben noto Palazzo dei Papi. Un monumento imponente, che racchiude arte, storia, potere, cultura e religione, di cui parleremo in un futuro Post.
Alla scoperta di Avignone – foto Silvia C. Turrin
Alla scoperta di Avignone – foto Silvia C. Turrin
Alla scoperta di Avignone – foto Silvia C. Turrin
Qui, desidero concentrarmi su un luogo di Avignone che ho trovato meraviglioso: il museo d’arte contemporanea, meglio noto con il nome di Collection Lambert.
Un sito che merita di essere visitato anche da chi non segue o non conosce, ancora, lโarte contemporanea, perchรฉ proprio in questo spazio i neofiti potranno avvicinarsi con passione e gioco alle nuove espressioni artistiche.
Infatti, questo museo d’arte contemporanea รจ strutturato in maniera tale da invitare il visitatore a entrare in connessione con le opere esposte.
all’interno del museo d’arte contemporanea di Avignone – foto Silvia C. Turrin
all’interno del museo d’arte contemporanea di Avignone – foto Silvia C. Turrin
all’interno del museo d’arte contemporanea di Avignone – foto Silvia C. Turrin
Il luogo dove รจ accolto il museo รจ giร di per sรฉ suggestivo. Anzi, occorre parlare al plurale visto che si tratta delle dimore Caumont e Montfaucon, originariamente costruite nel XVIII secolo da Jean-Baptiste Franque, poi ristrutturate da Rudy Ricciotti e dai fratelli Cyrille e Laurent Berger pensando proprio a una riconversione verso spazi museali adeguati.
Il risultato รจ unico: dallโesterno si respira ancora unโatmosfera retrรฒ, mentre allโinterno si entra in una dimensione fatta di colori e forme contemporanee.
Tra dipinti, installazioni, sculture, enormi tele eย forme multicolor questo luogo museale โ ampio circa 6000 mยฒ โ introduce grandi e piccoli nel mondo della creativitร . E proprio qui si comprende come la realtร possa essere percepita da ciascuno in modo diverso e per questo si puรฒ dire che la realtร รจ irreale.
Ho visitato questo spazio museale alcuni fa, rimanendo colpita da tante opere, come: โShe Installs Confidence and Picks His Brain Like a Saladโ di Jean-Michel Basquiat; la monumentale โSilencioโ di Julian Schnalbel; lโinstallazione in movimento โOasisโ dellโartista visivo ZilvinasKempinas; e ancora โBleu d’Idanthrรจneโ di Bertrand Lavier e le meravigliose geometrie cromatiche di Sol LeWitt.
all’interno del museo d’arte contemporanea di Avignone – foto Silvia C. Turrin
museo d’arte contemporanea di Avignone – foto Silvia C. Turrin
all’interno del museo d’arte contemporanea di Avignone – foto Silvia C. Turrin
Lโiniziatore
Dobbiamo al mercante d’arte e collezionista,Yvon Lambert, lโistituzione di un simile spazio, che venne inaugurato nel 2000, quando Avignone era Capitale Europea della Cultura. Dodici anni dopo, a seguito di lunghe trattative, Yvon Lambert donรฒ gran parte della sua collezione allo Stato francese. Si parla di oltre 500 opere, inalienabili, iscritte nell’inventario del Fondo nazionale per l’arte contemporanea.
Yvon Lambert, classe 1936, รจ tra i maggiori divulgatori e mecenati dellโarte contemporanea in Francia. Si dice che la sua prima opera dโarte lโabbia acquistata a soli 14 anni. Cresciuto respirando lโatmosfera artistica della Cรดte d’Azur attorno a Vence, Yvon Lambert ha sostenuto e fatto conoscere per tanti decenni svariati artistiย contemporanei, da Lawrence Weiner a Carl Andre e il giร citato Sol LeWitt.
Yvon Lambert, con la sua straordinaria collezione, ha introdotto nella Cittร dei Papi le varie espressioni dellโarte minimale e concettuale, integrando cosรฌ ad Avignone passato e presente, linguaggio sacro e linguaggio figurativo-astratto.
Nel 2024, si celebrano i 150 anni della prima esposizione a Parigi interamente dedicata allโImpressionismo. Un movimento che taluni, oggi, nellโepoca dellโarte digitale e dellโeffimero, considerano superato, definendolo ancorato al classicismo. Come per ogni fenomeno, dipende dallโangolazione da cui lo si guarda.
Allโepoca del suo sviluppo, ovvero la seconda metร del XIX secolo, il movimento impressionista rivoluzionรฒ la storia dellโarte e le rigide regole stabilite dal โSalonofficielโ e dallโAccademia delle belle arti.
Iniziatori di questa trasformazione in campo pittorico furono Claude Monet, Alfred Sisley, Auguste Renoir, Camille Pissarro, Edgar Degas, Berthe Morisot e Paul Cรฉzanne, inizialmente ispirati dal quadro โColazione sullโerbaโ di Manet, che non abbracciรฒ, alla fine, il progetto di Monet e compagni. Progetto che si concretizzรฒ effettivamente il 15 aprile 1874, al 35 del boulevard des Capucines, quando un gruppo di trenta artisti โ tra cui i giร citati Monet, Sisley, Renoir, Pissarro, Degas, Morisot e Cรฉzanne โ presentarono le loro creazioni tramite unโesposizione indipendente da loro organizzata presso lโex atelier del fotografo Nadar. Un evento eccezionale che, lรฌ per lรฌ, suscitรฒ ancora critiche da parte della maggior parte degli โesperti dโarteโ ufficiali e che non permise ai pittori che vi parteciparono di vendere le loro opere. Eppure, fu un evento storico, uno spartiacque non solo a livello artistico. Aprรฌ le porte allโImpressionismo.
Vi chiederete: perchรฉ parlare di questo tema, seppur entusiasmante, in uno spazio dedicato alla Provenza?
Come molti di voi sapranno โ e come molti avranno giร letto in alcuni post pubblicati proprio qui โ, numerosi artisti, tra cui quelli legati al movimento Impressionista, nel loro flusso creativo sono stati ispirati dalla luce e dai paesaggi provenzali.
Anche noi, dunque, desideriamo celebrare i 150 anni di questo rivoluzionario movimento artistico compiendo un viaggio in quei luoghi dove รจ possibile approfondire il legame tra pittori Impressionisti e Provenza.
Prima tappa, Cagnes-sur-Mer: Auguste Renoir
casa museo di Renoir
In realtร , nella prima tappa del nostro itinerario non ci troviamo nella โveraโ Provenza, ma in Costa Azzurra, tra Nizza e Cannes.
ร qui, che Auguste Renoir, ormai artista giร rinomato (tanto da ricevere il prestigioso riconoscimento di cavaliere della Legione dโonore), trovรฒ quei giochi di luce che ricercava per le sue tele. Nel 1908, Renoir si trasferรฌ presso il domaine chiamato Collettes, circondato da una natura ricca e straordinaria.
Il paesaggio รจ incantevole, avvolto dai cromatismi del mare โ allโorizzonte cโรจ Cap dโAntibes โ e dai colori scintillanti degli ulivi e di tante varietร floreali. Qui Renoir era avvolto dagli elementi โ terra, acqua, aria, sole โ e poteva riprodurre le sue โimpressioniโ en plein air. Il clima favorevole mitigava, almeno in parte, i dolori legati allโartrite reumatoide che deformรฒ mani, braccia e spalle del pittore nato a Limoges il 25 febbraio 1841.
Malgrado la sofferenza, a Cagnes-sur-Mer Renoir realizzรฒ ancora diverse tele, tra cui โLe bagnantiโ, e si dedicรฒ persino alla scultura. Si spense il 3 dicembre 1919, nella sua magione a Cagnes-sur-Mer.
Il domaine des Collettes รจ divenuto casa-museo di Renoir, dove poter ammirare diverse opere del maestro โ 14 tele e 40 sculture โ oltre che il suo atelier e quegli oggetti che gli hanno permesso di dipingere sino ai suoi ultimi giorni.
Ma il domaine des Collettes รจ molto di piรน, perchรฉ custodisce uno splendido giardino, dominato da olivi secolari. ร in questo spazio naturalistico che Renoir respirava la bellezza della natura, tra mare e paesaggi collinari. Un luogo dove il tempo appare sospeso e dove aleggia lo spirito creativo di Renoir.
Tra gli eventi da non perdere:
La 21ยฐ edizione del โRendez-vous aux jardinsโ, dal 31 maggio al 2 giugno 2024, presso il giardino del Musรฉe Renoir, unโoccasione per scoprire lโamore creativo di Pierre Auguste Renoir verso la natura.
Seconda tappa, Nizza: Berthe Morisot
Berthe Morisot viene ricordata per essere stata la prima e piรน importante donna appartenente al movimento Impressionista, che lei stessa ha contribuito a sviluppare nonostante i numerosi ostacoli e stereotipi che ha dovuto superare. Nelle sue opere ha esplorato la vita familiare e quotidiana della borghesia francese, ma anche la bellezza dei giardini e il mondo femminile. Il suo legame con la Provenza lo ritroviamo nei soggiorni in Riviera da lei compiuti tra il 1881 e il 1882 e poi ancora tra il 1888 e il 1889.
Tappa prediletta Nizza. Non a caso, questa modaiola cittร della Costa Azzurra le dedica unโesposizione dal 7 giugno al 29 settembre 2024, presso il Musรฉe des Beaux-Arts Jules Chรฉret (33 avenue des Baumettes).
Berthe Morisot, a Nizza, รจ rimasta affascinata dal suo porto e dalla sempre famosa Promenade des Anglais. Per poi scoprire, durante il suo secondo soggiorno, le colline attorno alla cittร
Tra i quadri presenti nellโesposizione niรงoise vi sono, per esempio, La Plage de Nice, Le Port deNice (entrambi del 1882), e poi La cueillette des oranges ร Cimiez del 1889.
Le Port deNiceLa Plage de Nice
Terza tappa, Antibes: Claude Monet
Nel 1888, Claude Monet soggiornรฒ a Cap dโAntibes. A impressionarlo fu lโintensitร , quasi irreale, dei giochi di luce. Una luce del Midi diversa rispetto a quella del nord della Francia. Per questo, Monet affermรฒ che โQui, bisognerebbe dipingere con dellโoro e delle gemmeโ.
Il forte di Antibes
Nel corso delle sue vacanze in Riviera, Monet dipingeva al mattino e nelle ore pomeridiane per immortalare su tela i cambiamenti della luce che avvolgeva un paesaggio tra il blu del mare e il verde dei pini.
Mutamenti nella luce che si riverberano sulle mura della cittร -vecchia, sulle foglie degli alberi e sui movimenti delle onde marine.
Da qui, la creazione di quadri come Antibes effet dโaprรจs midi, o ancora Antibes vue de la Salis, e Antibes, le matin.
Quarta tappa, Aix-en-Provence: Paul Cรฉzanne
โLโimpressionismo รจ la mescolanza ottica dei colori: io devo spingermi oltre. Ho voluto fare dellโimpressionismo qualcosa di solido e duraturo.โ
Per comprendere la genialitร dellโarte di Cรฉzanne consiglio di visitare il suo atelier-museo a Aix-en-Provence. Sebbene la coltre del tempo abbia lasciato i suoi segni, nellโatelier si percepisce ancora la sua presenza.
Tutto incominciava e terminava qui, intervallando lโinizio e la fine con le sue scoperte di Aix e della natura circostante, in primis della Montagna Sainte-Victoire, ritratta in ben 44 pitture a olio e 43 acquarelli. Allโinterno dellโatelier si possono osservare quegli oggetti quotidiani cari al pittore, molti dei quali lo hanno ispirato per le sue tele, come vasi, ceramiche, fiori di carta e di stoffa.
Cรฉzanne partecipรฒ alla prima mostra indipendente degli Impressionisti nel 1874 con lโopera โLa casa dellโimpiccato a Auversโ.
La casa dellโimpiccato a Auvers
Tuttavia, Cรฉzanne si distaccรฒ presto da tale movimento, sostituendo lโinteresse verso i fenomeni percettivi della luce e del colore, con una maggiore attenzione verso la spazialitร , attraverso forme e volumi.
Le rocher rouge
A ispirarlo certamente il paesaggio cubista di Les Carriรจres De Bibรฉmus, alla periferia di Aix.
Un altopiano roccioso di 7 ettari, sfruttato un tempo come cava di pietre per i monumenti e poi abbandonato. Cรฉzanne scoprรฌ questo luogo durante una delle sue passeggiate e ne rimase talmente colpito da plasmare il nuovo movimento post-impressionista-cubista, come testimonia lโopera โLe rocher rougeโ.
Quinta tappa, Avignone: Alfred Sisley, Edgar Degas
In questโultima tappa visitiamo il Museo Angladon โ Collezione Jacques Doucet, situato nel cuore della cittร , in un edificio del XVIII secolo.
Paysage de neige ร LouveciennesDeux danseuses
In questo spazio sono ospitate alcune opere di vari Impressionisti, come Paysage de neige ร Louveciennes di Alfred Sisley, e Deux danseuses di Edgar Degas. E poi troviamo Nature morte au pot de grรจs di Paul Cรฉzanne.
E per oltrepassare i confini dellโImpressionismo, da non perdere all’interno del Museo Angladon le opere di Picasso, Modigliani, Van Gogh, Derain.
โDipingere non รจ un’operazione estetica: รจ una forma di magia intesa a compiere un’opera di mediazione tra questo mondo estraneo e ostile e noiโ. Picasso
Dopo aver fatto tappa a Saint-Tropez, continuiamo il nostro viaggio in Provenza fuori stagione andando sulle tracce di Pablo Picasso, artista geniale che ha innovato non solo il mondo della pittura.
Antibes – esterno Museo Picasso – photo Provenza da Scoprire S.C.T.
Prima tappa: Antibes
Iniziamo il circuito da Antibes, dove, grazie allโinvito del conservatore museale dellโepoca, Romuald Dor de la Souchรจre, Picasso riuscรฌ a istallarsi, nel 1946, presso il castello Grimaldi (poi diventato sede del Museo intitolato allโartista). Un’ala dell’edificio venne trasformata nel suo personale atelier.
Qui, l’artista spagnolo potรฉ sprigionare la sua creativitร . Nell’arco di soli due mesi realizzรฒoltre 60 opere, tra dipinti e disegni. Fra questi vi sono: La Gioia di vivere, Satiro, Fauno e centauro col tridente, La Donna con ricci di mare, Civetta su una sedia e tre ricci di mare.
Ad Antibes, dunque, vi rimase per pochi mesi. Desiderava rientrare a Parigi.
Nel โ47, Dor de la Souchรจre riuscรฌ a inaugurare la sala Picasso, posta al primo piano del Castello Grimaldi.
Seconda tappa: Vallauris
Nel 1948 Picasso si trasferรฌ a Vallauris, distante meno di dieci chilometri da Antibes. Famosa per la tradizione vasaia, questa cittadina nel dipartimento delle Alpi Marittime divenne un rifugio creativo per Picasso, dove potรฉ dedicarsi intensamente alla ceramica e alla linoleografia. La visita allโatelier Madoura, fondato da Suzanne Ramiรฉ, contribuรฌ notevolmente a nuovi slanci artistici.
Qui possiamo entrare nel “tempio-museo” inneggiante la pace.
Nel 1952, Picasso – presso lโatelier del Fournas – realizzรฒ La Guerra e la pace. Unโopera di notevoli dimensioni custodita presso lโex priorato dellโAbbazia di Lรฉrins, conosciuto meglio col nome di Castello di Vallauris.
Realizzata utilizzando pannelli di isorel in fibra di legno, quest’opera monumentale riflette il suo impegno nel Movimento per la Pace, per il quale realizzรฒ la famosa Colomba, divenuta famosa in tutto il mondo quale simbolo di armonia tra i popoli.
La Guerra e la Pace nacque a seguito del conflitto in Corea, originatosi dalle dinamiche perverse della Guerra Fredda. Picasso volle lanciare un potente messaggio al mondo: trasformรฒ cosรฌ lโantico priorato abbandonato in un “Tempio artistico della Pace“.
Guerra e pace rappresenta dopo Guernica (1937) e Massacro in Corea (1951) il suo manifesto contro qualsiasi conflitto. Gli anni Cinquanta sono per Picasso una continuazione del suo impegno artistico sul piano civile. Gli ideali in cui crede lo spingono ad aderire al Partito Comunista francese e a sostenere il Movimento per la Pace. Lโopera imponente Guerra e pace รจ unโaltra testimonianza della sua visione โlaicaโ e simbolica di una societร non piรน fondata sulla violenza, nรฉ sul principio homo homini lupus.
Terza tappa: Vauvenargues
Dopo la parentesi a Cannes, presso la splendida villa California, Picasso si trasferรฌ nel dipartimento del Bouches-Du-Rhone, per stabilirsi a Vauvenargues, a pochi chilometri da Aix-en-Provence.
Anche lui, come Cรฉzanne, poteva cosรฌ ammirare la montagna Sainte-Victoire. In questo paesino svetta su un promontorio il Castello acquistato da Picasso nel 1958, che si innamorรฒ del luogo appena lo vide per la prima volta.
Lโedificio, suggestivo, non รจ aperto al pubblico, poichรฉ rimane residenza rigorosamente privata. Solo nel 2009 le sue porte furono eccezionalmente aperte in occasione dellโesposizione Picasso-Cรฉzanne. Nel parco del Castello si trova la tomba del maestro, posta accanto a quella della moglie Jacqueline.
Passaggio a Mougins
Picasso amรฒ un’altra cittadina provenzale, distante da Grasse solo 8 chilometri, Mougins, da cui si ammira uno splendido panorama della baia di Cannes e delle isole di Lรฉrins. Qui รจ bello passeggiare per le viuzze dellโantico villaggio e scoprire quegli anfratti che tanto hanno ammaliato Picasso, e prima di lui il pittore surrealista Francis Picabia, e poi ancora Jean Cocteau, Paul Eluard, Man Ray, Rosemonde Gรฉrard.
Mougins vista da Picasso
In effetti, dalla fine dell’Ottocento, il clima mite e la suggestiva collocazione geografica, permisero a Mougins di diventare meta di tanti artisti. Giร nel 1924 Francis Picabia, pittore surrealista d’avanguardia, sโinnamorรฒ di Mougins e decise di costruirvi la sua dimora. Lโentusiasmo di Picabia per questo borgo, spinse molti suoi amici a visitare Mougins e a trascorrervi periodi piรน o meno lunghi. Pablo Picasso vi giunse per la prima volta nel 1936
Mougins rimane un paese a vocazione artistica, per le gallerie, gli atelier e per il Museo dโarte Classica (meglio conosciuto con l’acronimo MACM), in cui sono conservati capolavori dellโepoca Romana, Greca, Egizia, nonchรฉ opere dello stesso Picasso, di Andy Warhol, Marc Quinn e Anthony Gormley.
La cittadina si puรฒ definire โmuseo a cielo apertoโ, visti i numerosi monumenti artistici che sโincontrano passeggiando per le vie. Mougins non รจ solo arte, ma anche natura. Chi ama passeggiare puรฒ inoltrarsi nel parco di Valmasque e seguire sentieri botanici o piste equestri o ancora percorsi salute. Fu a Mougins che Picasso salutรฒ il mondo, lโ8 aprile 1973.