Oggi 24 ottobre, in India e in altre zone e comunità del mondo si festeggia la Festa delle Luci
Si tratta di una suggestiva, intensa celebrazione che si prolunga per vari giorni. Ne parlo anche nel mio Romanzo “Un’altra vita in Provenza” attraverso la storia di due amiche, l’una indiana, l’altra pakistana, che hanno superato gli spettri della Partizione grazie alla loro amicizia/sorellanza.
Ecco un breve estratto dal mio libro:
Divāli per gli induisti è una ricorrenza importante. Ricordano il ritorno di Rama nella sua città Ayodhya, dopo che egli ha sconfitto Ravana fautore del rapimento di Sita.
La leggenda di Rama e Sita è una sorta di bellissima metafora. Rama simboleggia la luce innata in ogni persona, ma che talvolta non riusciamo a sentire dentro di noi.
Nel momento in cui affrontiamo le nostre ombre, possiamo far riemergere la luce chiara della nostra vera natura.
Tramite dunque le vicende di due amiche, Kesarbai e Champa, che hanno aperto un’épicerie proprio nel centro di Bellevue, porto in Provenza sapori e tradizioni dell’India. Dai paratha ripieni alle raita di ceci e di spinaci, dai papadum al pepe rosso e al pepe nero al burfi alla noce di cocco. Tra curcuma, garammasala, semi di cumino, tulsi e ghi la Provenza si ammanta delle spezie indiane…
Nel Romanzo, la cucina è una sorta di filo d’oro che unisce le persone e i loro rispettivi paesi d’origine: Italia, Andalusia, Cile, India, Pakistan, Avignone…
Naturalmente al centro del Romanzo rimangono i paesaggi, i colori e la Natura della terra provenzale.
Oggi, 22 luglio, si ricorda S. Maria Maddalena, una di quelle figure femminili molto amate da credenti e non. In varie zone della Provenza si tocca con mano una devozione che va oltre il tempo e lo spazio.
Nel mio libro “Un’altra Vita in Provenza“ (disponibile qui: https://www.ilgiardinodeilibri.it/…/__altra-vita…) parlo anche delle storie e delle leggende legate proprio alla Maddalena che si tramandano nel sud della Francia. E, attraverso Sofia – la protagonista del mio Romanzo – racconto dei luoghi dove si respira la profonda devozione per questa santa “atipica”.
Tra i vari siti descritti c’è Saint-Maximin-la-Sainte-Baume, il cui simbolo è la Basilica dedicata alla Maddalena.
Basilica di Saint-Maximin la Sainte Baume – foto Silvia C. Turrin
Odette – un altro personaggio del mio libro “Un’altra vita in Provenza” – racconta così a Sofia lo spirito di questo luogo:
«Sofia, in questo luogo sacro sono conservate le reliquie di Santa Maddalena. Sono state rinvenute nel lontano 1280 grazie agli scavi promossi da Carlo II d’Angiò, Conte di Provenza. Nascoste nell’VIII secolo, per sottrarle alle profanazioni al tempo delle invasioni dei Saraceni, le spoglie vennero miracolosamente riportate alla luce. Furono ritrovati quattro sarcofagi in cui, si dice, vi fossero le reliquie di Maria Maddalena, di San Massimino, San Sidonio e delle Sante Marcella e Susanna. Questo evento ha reso molto popolare in tutta la Provenza il culto della Maddalena. All’epoca giungevano tanti devoti a Saint-Maximin la Sainte Baume. Si trattava di un nuovo pellegrinaggio. I fedeli nutrivano un’intensa venerazione, così Carlo II d’Angiò, con l’intercessione dell’allora Papa Bonifacio VIII, diede avvio alla costruzione della Basilica. Da allora, questo straordinario monumento costituisce il fulcro architettonico, religioso e storico della città ed è il più grande in stile gotico del sud-est della Francia».
Proprio in queste calde giornate di luglio a Saint-Maximin-la-Sainte-Baume si celebra la festa dedicata a Maria Maddalena. Questo borgo – situato lungo la via conosciuta sin dall’antichità col nome di Aurelia – è famoso in tutto il mondo proprio perché custodisce “il terzo sepolcro della Cristianità”.
Da non perdere, il sancta sanctorum della Basilica, dove si trovano le reliquie di Maria Maddalena. In fondo alla cripta c’è infatti il reliquiario contenente il teschio della Santa.
Spostandosi verso il massiccio dove si trova Plan-d’Aups-Sainte-Baume, sorge l’Hostellerie che accoglie ogni anno centinaia e centinaia di visitatori. E da qui parte il trekking – bellissimo, in mezzo a una foresta antica – che porta alla famosa Grotta della Maddalena. In realtà, per i devoti si tratta di un vero e proprio pellegrinaggio.
verso la grotta di Santa Maria Maddalena
Si narra che fu proprio nella Sainte Baume, la sacra caverna (dalla parola “Baoumo” che in provenzale significa appunto grotta) che Maria Maddalena pregò in totale solitudine, rinfrancata dalla fede e dalla presenza degli angeli.
Un luogo carico di spiritualità. Da visitare, con rispetto.
Silvia C. Turrin
Se vuoi leggere/acquistare il mio libro “Un’altra Vita in Provenza”
con piacere vi segnalo due interviste in cui parlo del mio Romanzo “Un’Altra Vita In Provenza“, di come è nato, cosa mi ha spinta a creare i personaggi, cosa c’è di reale e altro ancora…
La Prima intervista è pubblicata sul sito InProvenza.it – potete leggerla cliccando qui. Un Grand Merci a Simona Mazzolini, Direttore responsabile del sito.
Dalla chiacchierata con Simona emerge per esempio la Provenza che racconto nel mio libro, una Provenza sia reale sia immaginaria e, per così dire, ideale… e idealizzata. Suggerisco anche alcuni itinerari (reali) che si possono intraprendere partendo proprio dalla lettura del mio Romanzo. Ma nell’intervista c’è molto altro…
Per esempio:
Possiamo leggere Un’altra Vita in Provenza come un viaggio “iniziatico”?
In qualche modo sì. Le vicende narrate, e in particolare il percorso della protagonista, accompagnano il lettore lungo un cammino esistenziale nel quale ognuno di noi si potrebbe identificare. Nello stesso tempo, ho voluto esprimere anche un riferimento forte a un’attualità che va oltre la dimensione individuale e provenzale, e a problematiche della contemporaneità globale. Anche per questo diversi personaggi custodiscono nel loro passato dolori e traumi legati a situazioni reali facilmente riconoscibili.
Scorci di Provenza: Valsaintes, l’Abbazia di Le Thoronet; distese di lavandin sulla strada per Riez.
Il secondo articolo-intervista lo potete leggere sul Blog Quassù e Laggiù di Barbara, expat che vive a Aix-en-Provence. Una full immersion tutta d’un fiato nella “genesi” del Romanzo, negli elementi autobiografici e nella natura provenzale che racconto nel libro.
Ecco un breve stralcio:
Di autobiografico c’è inoltre la cagnolina, Lucy, che accompagna la protagonista Sofia. È stata la mia Angie, berger des Pyrénées, che mi ha ispirata a introdurre Lucy nel romanzo. Altri riferimenti autobiografici sono l’amore per la natura. In fondo, la Provenza con i suoi paesaggi policromi ha ispirato scrittori, poeti, pittori. La natura è taumaturgica, dà la vita e dà la forza. Essendo Forest Therapy Guide, cioè una guida che accompagna le persone nell’immersione nei boschi, nei cosiddetti bagni di foresta (in giapponese Shinrin Yoku), ho voluto inserire riferimenti ad alberi, erbe e fiori.
Nonostante la pandemia e l’impossibilità, al momento, di viaggiare, possiamo “spostarci” almeno con la lettura e l’immaginazione.
Colgo l’occasione per ringraziare quanti hanno letto/acquistato sino adesso Un’Altra Vita In Provenza. Sul sito de Il giardino dei Libri hanno esaurito le copie cartacee, ma c’è sempre la versione digitale e a breve sarà di nuovo disponibile anche quella cartacea.