Presepi, santons, festa delle luci…
il Natale in Provenza è ancora una tradizione molto sentita, sebbene anche qui la sua dimensione spirituale sia stata fortemente ridotta a causa dell’eccessivo materialismo…
Ovunque si vada… marché, centri commerciali, città e villaggi si ritrovano le famose statuine del Presepio che in Provence vengono chiamate Santons.

È un’antica e amatissima tradizione quella di acquistare questi personaggi natalizi, realizzati generalmente in argilla in modo ancora artigianale. Se all’origine i Santons erano costituiti essenzialmente dai personaggi della Natività – Maria, Giuseppe, il bambino Gesù, i Re Magi e i pastori – negli ultimi decenni il numero delle statuette è aumentato.
In un marché calendal o all’interno di un’esposizione (tante le mostre dedicate ai presepi) si scoprono personaggi insoliti o conosciuti: santon che raffigurano lo scrittore Mistral, quello che ritrae Papa Giovanni Paolo II, quelli che rappresentano antichi e nuovi mestieri.
Si ritrovano il panettiere con il suo cesto di fougasses (focacce), il pescatore, e poi tante scene di vita locale con relativi paesaggi: dai campi di lavanda allla raccolta delle olive, dai giocatori di pétanque (le bocce provenzali) alla transumanza.
La parola Santons in provenzale significa “piccoli santi”. Secondo la versione più accreditata il loro sviluppo avvenne durante la Rivoluzione francese per sostituire i presepi realizzati nelle chiese, che in quell’epoca erano costrette alla chiusura per l’ondata di ateismo/laicità che imperversava. Dopo quel periodo la loro popolarità non venne meno, anzi, si sono sviluppate col tempo diverse scuole e diverse famiglie sono diventate celebri grazie all’arte dei santons.
Ma il Natale in Provenza è sinonimo anche di presepi viventi, di feste delle luci e poi di gros souper, la cena della vigilia di Natale rigorosamente magra, poiché non si mangia carne (per la gioia dei vegetariani !), celebrata secondo le usanze della tradizione provenzale : 3 tovaglie bianche sovrapposte, su cui si mettono 3 candelabri bianchi, e 3 coppette di grano germogliato de la Sainte Barbe, simbolo della Trinità e della Speranza. Il Menu è composto da 7 piatti magri (generalmente a base di verdure)
Le feste legate al Natale in Provenza terminano il 2 febbraio, giorno in cui viene celebrata la Candelora (si benedicono le candele, simbolo di Cristo “luce per illuminare le genti”).