A pochi chilometri dalla cittadina di Aups, immerso in una vegetazione selvaggia intrisa di un’energia arcaica si trova il Musée de Faykod.
Lungo la strada che conduce a Tourtour, “village dans le ciel”, tra ulivi e pini d’Aleppo, si vede sulla destra un’insegna che indica la direzione per raggiungere questa galleria a cielo aperto. Il Musée de Faykod è unico e straordinario, creato da una donna altrettanto straordinaria, Maria de Faykod, artista che ha trovato nella scultura la sua vocazione. Le sue sono opere eccezionali, espressioni di una sensibilità femminile intrisa di una profonda spiritualità.
Ad incantare non è solo la luminosità della materia con cui plasma le sculture, il marmo generalmente bianco (di Carrara) e talvolta rosa (dal Portogallo) e nero, ma è la forma così morbida e dinamica delle sue creazioni.

Lungo il percorso nel Musée de Faykod troviamo:
volti di donne in una contemplazione estatica, che trasmettono gioia e pace infinita;
la Vergine e il Bambino, soggetto tradizionale dell’arte sacra cristiana riletto ed espresso da Maria de Faykod in modo assolutamente originale, attraverso un flusso trascendente capace di manifestare amore e speranza;
la figura di Mozart, avvolto e protetto da una grande mano e circondato da quegli elementi musicali che lo hanno reso un genio senza tempo.
Lungo il cammino alla scoperta di questa esposizione particolare troviamo poi sculture che, coi loro movimenti plastici fluttuanti tra gli elementi della natura, simboleggiano: l’energia interiore, la contemplazione, la vibrazione del silenzio, la meditazione, la beatitudine.

Il Musée de Faykod è questo e altro ancora…
Nell’arte di Maria de Faykod si percepisce certo un intenso misticismo, ma anche una grande forza, quella forza che ha spinto questa donna nata in Ungheria a lasciare, nel 1976, la sua terra d’origine, tormentata dall’instabilità politica. La nuova casa, Maria l’ha trovata in Francia, studiando alla scuola di Belle Arti di Parigi, nonché filosofia alla Sorbona.
Quando visitò l’Italia, rimase affascinata dal marmo di Carrara, trasformandolo nella sua materia prediletta da lavorare, sagomare, tramutare in opera d’arte intrisa di intimi simbolismi.
Apprezzata e premiata artista in Francia, Maria de Faykod espone in ogni angolo del mondo, e le sue opere si trovano in musei, gallerie private e nelle case di collezionisti rimasti incantati dalla magia delle sue creazioni.
La sottoscritta l’ha incontrata nel suo atelier, alla periferia di Aups, mentre lavorava ad una nuova straordinaria scultura, raffigurante la Sacra Famiglia: un’opera poetica, che comunica un senso di unità tra il mondo terreno e la dimensione celeste; un senso di unità tra l’essere umano e il divino scandito dal fluire dell’acqua, in basso, e dai movimenti fluttuanti del vento, in alto. Il cielo e la terra non sono, dalla sua prospettiva artistica, lontani tra loro, anzi, sono vicini grazie a quella forza impalpabile che è la fede.

Le opere di Maria de Faykod sono, da un lato espressioni di una purezza sensuale femminile, dall’altro, autentiche rivelazioni di una intensa fede cristiana, come svela “il cammino della croce e della resurrezione”, serie di sculture intrise di un’intima religiosità da lei realizzate appositamente per il Santuario di Lourdes, concepite come strumenti tangibili per infondere speranza a tutti quei fedeli con vari handicap, impossibilitati ad accedere alla Via Crucis delle Spelonche.
Questo straordinario progetto per Lourdes generato da Maria de Faykod suggella il principio a lei caro della transustanziazione, che nella sua visione d’artista si manifesta con la trasfigurazione del marmo in entità fisica spirituale: la materia rivela l’essenza dell’anima attraverso un processo di spiritualizzazione infuso dall’artista.
Incontrandola nel suo atelier, ho visto una Maria de Faykod sorridente, pienamente realizzata, in simbiosi con la terra di Provenza: una regione che è fonte di ispirazione per plasmare sculture poeticamente trascendenti.
Silvia C. Turrin