i Marchés provençaux

legumi

Da quando bazzico la Provence ho ritrovato il piacere di frequentare i mercati.

In Lombardia, regione dove sono nata e cresciuta, non ho mai avuto lo slancio di passare un sabato o una domenica mattina per mercati, a eccezione di quelli dedicati al Bio e quelli organizzati dai contadini locali. Anche i mercati dei fiori e dell’hand-made lombardi e in genere italiani li trovo deliziosi.

Ma i marchés provenzali settimanali sono un’altra cosa. Hanno un quid di particolare. Nelle piccole e grandi cittadine si ammira un tripudio di colori, di profumi, aromi, spezie, legumi, frutta, miele, olive di diverso tipo – all’aglio, al timo, al pimento, alle erbe di Provenza – e poi s’incontrano simpatici personaggi che ti raccontano la loro vita se si accorgono che sei una buona ascoltatrice /un buon ascoltatore.

formaggi

Certo, non sono paragonabili ai suq marocchini o ai mercati africani e indiani… ma anche qui è un piacere passeggiare, guardare, annusare e degustare.

Si potrebbe fare un buon pranzo, semplice e leggero, semplicemente assaggiando un po’ qua e un po’ là… un po’ di olive, un po’ di tapenade verde e nera spalmate su fettine di pane abbrustolito, qualche fettina di saucisson (per chi non è vegetariano/vegano), qualche bocconcino di formaggio – come les tommes de brebis e quelli al latte di chèvre – per concludere con alcuni morceaux di nougat bianco o nero, miele, fruits confits, Pain d’épices.

olive

In certi mercati di Provenza mi ha colpito l’afflusso di arabi: in alcune cittadine come Brignoles e Apt sono tante le donne vestite coi loro abiti tradizionali che acquistano frutta e verdura da altri arabi.

In effetti, sulle bancarelle degli arabi si possono trovare prodotti di stagione a un prezzo inferiore rispetto a quelli proposti dai produttori francesi e questo aspetto del libero mercato non l’ho ancora capito…

È una questione di onestà? È una questione di qualità?

miele

In ogni caso, ho creato un mio “giro” di venditori preferiti: una ragazza carinissima da cui mi rifornisco di incensi Made in India; un signore originario del Piemonte che propone una ghiottissima e vera fontina; un vecchietto dal quale troviamo delle vernici per tutti i tipi di materiali a un buon prezzo… e last but not least, un ragazzo provenzale, che è anche papà di una bimba, che vende spezie: la sua bancarella è un trionfo di fragranze che mi fanno viaggiare dall’Oriente all’America Latina.

spezie

Da lui – non cito il nome né la città per una questione di privacy e so che T. (questa l’iniziale del suo nome) non ama per nulla le nuove tecnologie, men che meno internet e facebook! – faccio scorta di:

semi di finocchio

pimento

curcuma

fieno greco

semi di cumino

erbe di Provenza

petali di rosa

stecche di cannella

origano (per la mia pizza hand-made!)

coriandolo

e altro ancora…

spezieDa quando ho scoperto la sua bancarella, mi sento una “maga delle spezie atto secondo”.

gazpacho
gazpacho “alla provenzale” con crema di verdure a sorpresa – home-made Silvia C. Turrin

Le verdure – dagli spinaci, alle melanzane, e zucchine –, le salse, il pesce, e poi le tisane… profumano di erbe e spezie.

È un gioco e al contempo è un rituale cucinare, preparare piatti – come la ratatouille, vari tipi di pizza, pane, torte salate, sughetti, purea a base di acciughe, olive e capperi – che prima non immaginavo avessi le capacità e il tempo di realizzarli.

I Marchés provençaux hanno contribuito a svegliare la cuoca che era in me. Ed è un piacere farlo per le persone che amo!

Silvia C. Turrin

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