Il 4 dicembre si festeggia Santa Barbara. Una celebrazione ancora molto sentita in Provenza, tanto che per le strade di diverse città si vedono venditori di semi di grano. Si dice infatti che: “Ce jour là on sème du blé dans trois soucoupes pour garnir la table du gros souper”.
Di questa e di altre tradizioni natalizie ne parlo nel mio Romanzo “Un’altra Vita in Provenza” attraverso la voce dell’ottuagenaria Odette, una delle figure centrali del libro.

Odette spiega a Sofia, protagonista del romanzo, come in questo giorno in onore di S. Barbara vi sia ancora in Provenza l’usanza di seminare il grano.
Racconta Odette:
«I piccoli germogli del grano sono una buona cartina di tornasole per capire quali energie aleggiano per casa. Se il grano cresce bene, bello verde e alto, l’anno che verrà sarà contraddistinto da gioia e prosperità; se, invece, non cresce rigoglioso, sono previste tribolazioni. Comunque sia, il grano è un alimento sempre benedetto, è simbolo di vita e rappresenta il soffio vitale, dono di Dio.
Quello seminato il giorno di Santa Barbara noi provenzali lo conserviamo anche dopo il periodo natalizio, poiché si dice abbia il potere magico di proteggere le persone dalle tempeste, sia quelle del cielo, sia quelle della vita di ogni giorno».


Per approfondire (anche) questa tradizione puoi leggere il mio Romanzo “Un’altra vita in Provenza” disponibile in versione cartacea sui seguenti siti:
