Lavanda mon amour – seconda parte

Una delle classiche immagini della Provenza tratteggia un’importante abbazia cistercense e in primo piano bellissimi filari di lavanda. Non tutti gli anni, però, è possibile ammirare e immortalare questa famosa immagine (strausata da guide turistiche e da riviste), poiché i campi fioriti con “l’oro blu” tipico di questa regione vengono coltivati secondo un sistema a rotazione.

Ci sono però luoghi dove la lavanda trionfa in un tripudio di colore e profumo ed è sempre la protagonista, come sulle colline e nei prati che circondano Simiane-la-Rotonde. Questo borgo nel dipartimento delle Alpi dell’Alta Provenza, definito villages de caractère, svetta su un promontorio a 650 metri d’altezza. La sua ubicazione lo rende un luogo suggestivo, situato com’è tra il Parco naturale regionale del Luberon e l’altopiano di Albion, dove cresce rigogliosa la lavanda. Per questo qui e nei dintorni vi sono diversi produttori di oli essenziali, nonché una delle più importanti cooperative di lavanda e di lavandin.

Simiane, oltre a essere famosa per la sua “Rotonde”, capolavoro architettonico dell’arte romanica del XII secolo, facente parte dell’antico castello degli Agoult-Simiane, è nota per i percorsi di aromaterapia. Chi visita per esempio il castello ha la possibilità di conoscere i segreti di varie essenze distillate partendo da piante locali, come il timo, la rosa, il neroli e naturalmente la lavanda. In una sala del castello i visitatori sono invitati a seguire un esperto etnobotanico il quale ha il compito di spiegare le proprietà dei vari oli essenziali, nonché i metodi di distillazione.

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Lasciamo Simiane-la-Rotonde in direzione Barrême, distante circa due ore. In questo piccolo villaggio viene organizzata una suggestiva, pur nella sua semplicità (e forse è proprio questa semplicità che la rende coinvolgente) festa della lavanda. Oltre ai classici bouquet di fiori, alle essenze e a vari alambicchi, l’evento è un’occasione per scoprire antichi mestieri. Come il maniscalco, il lanaiolo e la lavandaia.

Quest’anno la festa, giunta alla X edizione, si terrà il 24 luglio. Un’occasione per scoprire l’aroma intenso dell’essenza locale di lavanda, che ha ottenuto l’etichetta Lavande fine de Barrême.

Barrême è famoso anche perché situato lungo la Route Napoléon. La strada porta evidentemente il nome di Bonaparte, poiché fu lui a compierla per la prima volta e quindi a ufficializzare il percorso dopo la sua fuga (organizzata scrupolosamente) dall’Isola dell’Elba. Napoleone sbarcò nel Golfo di Juan e poi, per raggiungere Grenoble, decise di inoltrarsi per le vie interne della Provenza, passando per Castellane e Digne-les-Bains.

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A proposito della cittadina di Digne-les-Bains, di cui avevo già parlato grazie alla straordinaria figura di Alexandra David Néel

Digne, oltre a essere famosa per le terme, per il Museo Gassendi e per la Maison Alexandra David-Néel, è nota sia per il museo che per la festa della lavanda. Quest’anno la festa si terrà dal 5 al 9 agosto, una vera full immersion in un mondo di profumi, tra gruppi folkloristici e musicali.

Queste sono solo alcune tappe per scoprire il mondo della lavanda, una pianta dalle tante virtù, tra i simboli della Provenza.

Silvia C. Turrin

Per Approfondire si veda anche: Lavanda mon amour – prima parte

sulla strada della lavanda - Alpii dell'Alta Provenza
una piccola chiesetta caratteristica, lontana dai circuiti di massa lungo una delle tante strade della lavanda in Provenza

Lavanda mon amour – prima parte

Provenza è sempre (o quasi) sinonimo di lavanda: l’immagine di filari color blu-viola è un “must” di tante cartoline e scatti fotografici. Il profumo inconfondibile  e  i paesaggi così suggestivi che crea questa pianta quando è in piena fioritura sono unici, singolari. La sua importanza si perde nella notte dei tempi.

In Provenza, la cultura e coltura della lavanda erano già diffuse prima del Medioevo. Ufficialmente, la sua raccolta e il suo impiego vennero catalogati nel XIV secolo in un testo erboristico Les Herboristes de Lure. Spesso ubicata a fianco di altre piante aromatiche, la si trovava nei giardini di monasteri e abbazie, luoghi dove erano applicati i saperi della farmacopea. Conoscenze che si sono ampliate, confermando le svariate qualità della lavanda. Prezioso è per esempio l’olio essenziale che ne viene estratto. Non a caso, in tutta la Provenza è diffusa l’aromaterapia, una disciplina – ormai nota in tutto il mondo – sviluppata proprio in Francia, grazie ai lavori compiuti dal chimico René-Maurice Gattefossé.

L’essenza di lavanda porta con sé il calore e l’energia del sole di Provenza. Il suo profumo è inconfondibile e ogni volta che si percepisce la sua anima olfattiva si rimane avvolti da un’aria di freschezza e di serenità.

In Provenza, tanti piccoli produttori di essenza di lavanda chiamano questo fiore “oro blu”. Utilizzata già in epoca Romana per conservare i tessuti e profumare il bagno, la lavanda ha saputo mantenere nel tempo il suo ruolo di ingrediente fondamentale per la preparazione di profumi prestigiosi o, più semplicemente, per aromatizzare dolci, o per diffondere la sua fragranza nei cassetti e tra gli indumenti.

La lavanda è ancora ampiamente sfruttata anche in ambito della fitoterapia, grazie alle sue proprietà rilassanti. Il miglior olio essenziale è quello estratto da fiori cresciuti sui pendici montani assolati, tra i 500 e i 1700 metri di altitudine.

L’essenza di lavanda ha incredibili proprietà lenitive e curative; è un antinfiammatorio naturale in caso di punture di insetti o arrossamenti della pelle; è calmante (basta inalare alcune gocce tramite diffusore o fazzoletto imbevuto di essenza); favorisce inoltre la rigenerazione delle cellule (grazie al massaggio o a impacchi) ed è impiegata nei cosmetici per il trattamento di pelle grassa e impura (alcune gocce di essenza si possono aggiungere a shampoo).

In Provenza i campi fioriti di lavanda attirano ogni anno migliaia di turisti provenienti dai quattro angoli del mondo.

Nella Seconda Parte segnalerò alcune tappe lungo la strada – o meglio – le strade della lavanda (alcune idee e itinerari li avevo già segnalati in altri articoli, si vedano: Consigli per alcuni itinerari in Provenza nel mese di luglio; Un mare di lavanda (o quasi).

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Vincent Van Gogh e Saint Paul de Mausole

Poco distante da Saint Remy de Provence, nel dipartimento del Bouches du Rhone, si trova Saint-Paul-de-Mausole, luogo noto perché vi si stabilì Vincent van Gogh per tentare di guarire dalla malattia. Era l’8 maggio 1889 quando vi entrò. Qui riuscì a trovare un po’ di pace e quiete, come dimostrano i numerosi quadri (circa 150) da lui dipinti proprio nel periodo della sua permanenza, molti dei quali diventati – dopo la sua morte – capolavori dell’arte, tra cui l’Autoritratto e La notte stellata.

Saint-Paul-de-Mausole ha conservato un’atmosfera di tranquillità, immerso com’è in quella natura tanto amata dal pittore olandese. Al suo esterno dominano distese di ulivi, punteggiate qua e là da cipressi. Varcando il suo ingresso si ammirano le varietà floreali del giardino dell’ospedale: dagli iris ai filari di lavanda, dalle piante originarie dell’Asia a incantevoli roseti. Vi aleggiano reminescenze cariche delle visioni pittoriche di Van Gogh, tra luci e colori che lo hanno ispirato. In vari angoli del giardino si incrociano le riproduzioni di alcuni suoi quadri realizzati proprio in questo ospedale-monastero.

Saint-Paul-de-Mausole è ancora una clinica destinata a chi soffre di disturbi mentali: qui le terapie vengono affiancate all’arte. Ed è anche monastero, con un chiostro in stile romanico. In questo angolo di Provenza troviamo il museo dedicato a Van Gogh, con interessanti spiegazioni legate alla sua malattia.

Nelle vicinanze si ergono Les Antiques, due maestosi monumenti, un tempo i soli imponenti simboli della conquista romana prima del rinvenimento di Glanum.

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