Autunno in Provenza: tempo di “courges”

La Provenza affascina in ogni stagione, anche in autunno. Anzi, questo periodo dell’anno è perfetto per scoprire quei luoghi presi d’assalto dai turisti nei mesi estivi. O per immergersi negli incantevoli cromatismi della natura.

Basta ammirare le distese di vigne con i loro colori tra il rosso e il bronzo, sfumature che Van Gogh aveva immortalato nel suo quadro “Les vignes rouges d’Arles”.

Ma i paesaggi provenzali regalano altre nuance, che variano dal verde scuro all’arancione, a seconda del tipo di courge (zucca) coltivata.

L’autunno in Provenza è infatti scandito da diverse feste e manifestazioni che celebrano il mondo, non solo agricolo, delle courges. Artigiani e artisti si ispirano a questa cucurbitacea per realizzare diverse creazioni: dai dipinti ai giochi per bambini, dal cibo dedicato a palati “gourmand” a danze variopinte.

La fête de la courge a Rians, nel dipartimento del Var, è tra gli eventi autunnali a mio avviso imperdibili. È dal 1996 che si svolge il secondo weekend del mese di ottobre e ogni anno attrae sempre tanta gente: i bambini sono certamente i primi a divertirsi e a stupirsi, ma anche qualche adulto riesce a ritrovare l’animo fanciullesco grazie ai tanti stimoli che incontra tra le vie di Rians. Ad animare la festa giocolieri, artisti di strada… non mancano poi svariate creazioni ispirate alla regina della manifestazione: sua maestà la zucca.

ALTRE IMMAGINI (scorri le slide)

È stato proprio a Rians che ho scoperto l’esistenza delle numerose varietà di questo ortaggio tipicamente autunnale. Le diverse tipologie di zucca variano per forma, dimensione, colore e consistenza della polpa. Piccole, grandi, tonde, ovali, a clessidra, e persino quelle che sembrano grandi funghi o addirittura quelle che assumono sembianze animali… come le zucche ornamentali (si vedano le foto qui pubblicate).

Non stupisce il fatto che alla festa di Rians ci sia il concorso per la zucca più bella e singolare, oltre che quello per la soupe più appetitosa…

Nel 2024, la fête de la courge a Rians si svolge il 12 e 13 ottobre, un’occasione per immergersi nei colori e nei sapori autunnali della Provenza, anticipando le atmosfere di Halloween.

Testo e foto Silvia C. Turrin


Per immergersi nelle atmosfere provenzali
ti consiglio di leggere il LIBRO

Viaggio in Provenza e Occitania

Agosto in Provenza – seconda tappa: L’Isle-sur-la-Sorgue

Proseguiamo il nostro itinerario in Provenza nel mese di Agosto. Dopo aver visitato Les Baux-de-Provence ci spostiamo a L’Isle-sur-la-Sorgue.

Per scoprire questa cittadina inclusa nella lista “città e villaggi fioriti” di Francia (villes et villages fleuris) mi affido alle pagine del libro “Viaggio in Provenza e Occitania – Tra storia, misteri, borghi antichi e lavanda“, uscito nel 2024 (per approfondire leggi qui).

Scrive l’Autore (ovvero mon père):

“L’Isle-sur-la-Sorgue viene chiamata “la piccola Venezia” e fa parte del gruppo detto “i Pays-della-Sorgue”, in riferimento al corso d’acqua che bagna alcuni paesi della zona. A L’Isle-sur-la-Sorgue, il fiume (la Sorgue) in alcuni punti si dirama formando piccoli canali. Un tempo questa cittadina viveva prevalentemente di pesca e poi della lavorazione della lana e della seta. Il diritto di pesca su questo fiume risale al 1200 circa e venne accordato dal Conte di Tolosa. Durante la cattività avignonese, i Papi si fornivano dei prodotti ittici pescati proprio in questa cittadina.

L’Isle-sur-la-Sorgue è famosa anche per un’altra sua peculiarità: è seconda solo a Parigi in fatto di mercatini dell’antiquariato”.

Canali e antiquariato: sono questi gli aspetti più caratteristici – ma non gli unici ovviamente – di questa cittadina bagnata dalle acque del fiume Sorgue, che nasce a pochi chilometri di distanza, precisamente a Fontaine-de-Vaucluse. Questo corso d’acqua divide la città formando vere e proprie isole, sulla falsariga di Venezia.

Da qui il suo soprannome “la piccola Venezia”. L’Isle-sur-la-Sorgue è anche detta “Venise Comtadine”, in riferimento a Comtat Venaissin, di cui faceva parte.

Il Comtat Venaissin era un antico Stato pontificio, 
fondato in epoca medievale,
precisamente nel 1274, poi dissolto nel 1791.

Lo scorrere del fiume Sorgue ha plasmato le attività cittadine, stimolando la creazione di mulini ad acqua, alcuni dei quali si possono ancora ammirare.

L’altro elemento che contraddistingue questa cittadina, come accennato in precedenza, è la presenza di numerosi antiquari e rigattieri, protagonisti regolarmente di tanti brocante e videgrenier. L’Isle-sur-la-Sorgue rimane una destinazione privilegiata in Provenza per gli appassionati di antiquariato. Nel 2024 la famosa Foire Internationale Antiquités et Brocante si svolge dal 15 al 18 agosto.

Da non perdere il suo marché, tra i più antichi di Provenza: le sue origini risalgono infatti al XII secolo. Si tiene ogni giovedì e domenica mattina ed è un tripudio di colori, profumi, sapori.  

Ma L’Isle-sur-la-Sorgue è molto altro ancora…

Scoprite altri angoli imperdibili leggendo “Viaggio in Provenza e Occitania – Tra storia, misteri, borghi antichi e lavanda“.

Testo Silvia C. Turrin

Citazioni tratte dal libro: Viaggio in Provenza e Occitania – Tra storia, misteri, borghi antichi e lavanda

Foto: Gianni Turrin

Agosto in Provenza – prima tappa: Les Baux-de-Provence

Quali tappe provenzali scegliere nel mese d’Agosto? 💜

Me lo hanno chiesto tante volte in passato e me lo chiedono ancora svariate persone, vista la mia conoscenza – comunque non esaustiva – di quella vasta e variegata splendida terra (itinerari che trascrivo, quando posso, in questo spazio web, sulla pagina FB e nei libri/articoli).

Tra i suggerimenti che mi piace dare vi è la seguente meta, per me imperdibile, ovvero Les Baux-de-Provence, nel dipartimento del Bouches-du-Rhône. Un borgo considerato tra i paesi più belli di Francia.

Les Baux-de-Provence ammalia il visitatore persino in lontananza, grazie alla singolare posizione arroccata su uno sperone roccioso, da cui si osserva la vallata delle Alpilles.

Da lontano, le rovine della vecchia città sembrano confondersi con la roccia sottostante, dalle insolite forme, create dalla forza degli elementi, vento e acqua.

Un sito decantato da poeti e da letterati, tra cui Fréderic Mistral che scrisse: “Di Baux, io farei la mia capitale”.

Percorrendo le sue viuzze si ammirano antiche dimore le cui pietre raccontano il passato locale databile sin dal X secolo. Passeggiando è inoltre facile incontrare artisti di strada – come i suonatori di organetto di Barberia (a rullo o a cartone) – che divertono piccoli e grandi coi loro racconti in musica.

Lungo il percorso, ai lati delle vie, si incrociano caratteristici negozietti, dove scoprire oggetti in ceramica, profumati oli essenziali, tessuti tipici provenzali e prodotti locali come erbe aromatiche, tapenade nera e verde, focacce, vini della Valle di Baux che hanno ottenuto l’Appellation d’origine contrôlée (AOC).

A Les Baux domina su tutto l’antico castello arroccato su un contrafforte roccioso da cui si ammirano le valli di Entreconque e della Fontaine. La sua storia è segnata da tragedie e trionfi. Audaci e orgogliosi furono i signori di Baux che riuscirono a mantenere la loro autonomia sia dalle mire espansionistiche catalane, sia dai tentativi di assimilazione al resto dell’allora Regno di Francia.

Anche qui, come in molti villaggi della Provenza, si narrano leggende. Una delle più note è quella che fa discendere gli antichi principi di Baux a uno dei Re Magi, ovvero Baldassarre. Una presunta genealogia che li spingeva a non cadere mai vassalli di altre corti. Solo col cardinale Richelieu, l’antica cittadella venne presa di mira e schiacciata nel 1632 dall’armata di Gaston d’Orléans. Dopo una difesa eroica durata 27 giorni, le antiche mura furono abbattute e lo splendore della città compromesso.

Per fortuna, grazie alle liriche di scrittori come Mistral e Daudet, nonostante le sue rovine, Les Baux ha continuato a destare interesse, prima economico – con la scoperta nelle zone limitrofe di importanti giacimenti di bauxite – poi turistico-culturale, grazie alla valorizzazione delle tradizioni e della storia locale.

Se si sceglie di visitare Les Baux in luglio si vedono le vestigia medievali circondate da un tappeto blu-viola della lavanda in fiore. Un paesaggio cromatico che contrasta con il chiarore della roccia e del bianco viale, che conduce alla parte più elevata del sito.

P.S. Se soffrite la calura estiva… andateci a settembre o ancora meglio a ottobre, quando i turisti diminuiscono (anche se non mancano nemmeno nei periodi fuori stagione), e diminuiscono pure le temperature 🙂 sebbene possa capitare che persino a ottobre si riescano ancora a indossare abiti estivi. Ahimè, effetto “global warming“…

Testo e foto Silvia C. Turrin – Provenza da Scoprire