Agosto in Provenza โ€“ seconda tappa: Lโ€™Isle-sur-la-Sorgue

Proseguiamo il nostro itinerario in Provenza nel mese di Agosto. Dopo aver visitato Les Baux-de-Provence ci spostiamo a Lโ€™Isle-sur-la-Sorgue.

Per scoprire questa cittadina inclusa nella lista โ€œcittร  e villaggi fioritiโ€ di Francia (villes et villages fleuris) mi affido alle pagine del libro “Viaggio in Provenza e Occitania – Tra storia, misteri, borghi antichi e lavanda“, uscito nel 2024 (per approfondire leggi qui).

Scrive lโ€™Autore (ovvero mon pรจre):

โ€œLโ€™Isle-sur-la-Sorgue viene chiamata โ€œla piccola Veneziaโ€ e fa parte del gruppo detto โ€œi Pays-della-Sorgueโ€, in riferimento al corso dโ€™acqua che bagna alcuni paesi della zona. A Lโ€™Isle-sur-la-Sorgue, il fiume (la Sorgue) in alcuni punti si dirama formando piccoli canali. Un tempo questa cittadina viveva prevalentemente di pesca e poi della lavorazione della lana e della seta. Il diritto di pesca su questo fiume risale al 1200 circa e venne accordato dal Conte di Tolosa. Durante la cattivitร  avignonese, i Papi si fornivano dei prodotti ittici pescati proprio in questa cittadina.

Lโ€™Isle-sur-la-Sorgue รจ famosa anche per un’altra sua peculiaritร : รจ seconda solo a Parigi in fatto di mercatini dellโ€™antiquariatoโ€.

Canali e antiquariato: sono questi gli aspetti piรน caratteristici โ€“ ma non gli unici ovviamente โ€“ di questa cittadina bagnata dalle acque del fiume Sorgue, che nasce a pochi chilometri di distanza, precisamente a Fontaine-de-Vaucluse. Questo corso dโ€™acqua divide la cittร  formando vere e proprie isole, sulla falsariga di Venezia.

Da qui il suo soprannome โ€œla piccola Veneziaโ€. Lโ€™Isle-sur-la-Sorgue รจ anche detta โ€œVenise Comtadineโ€, in riferimento a Comtat Venaissin, di cui faceva parte.

Il Comtat Venaissin era un antico Stato pontificio, 
fondato in epoca medievale,
precisamente nel 1274, poi dissolto nel 1791.

Lo scorrere del fiume Sorgue ha plasmato le attivitร  cittadine, stimolando la creazione di mulini ad acqua, alcuni dei quali si possono ancora ammirare.

Lโ€™altro elemento che contraddistingue questa cittadina, come accennato in precedenza, รจ la presenza di numerosi antiquari e rigattieri, protagonisti regolarmente di tanti brocante e videgrenier. Lโ€™Isle-sur-la-Sorgue rimane una destinazione privilegiata in Provenza per gli appassionati di antiquariato. Nel 2024 la famosa Foire Internationale Antiquitรฉs etย Brocanteย si svolge dal 15 al 18 agosto.

Da non perdere il suo marchรฉ, tra i piรน antichi di Provenza: le sue origini risalgono infatti al XII secolo. Si tiene ogni giovedรฌ e domenica mattina ed รจ un tripudio di colori, profumi, sapori. ย 

Ma Lโ€™Isle-sur-la-Sorgue รจ molto altro ancoraโ€ฆ

Scoprite altri angoli imperdibili leggendo “Viaggio in Provenza e Occitania – Tra storia, misteri, borghi antichi e lavanda“.

Testo Silvia C. Turrin

Citazioni tratte dal libro: Viaggio in Provenza e Occitania – Tra storia, misteri, borghi antichi e lavanda

Foto: Gianni Turrin

Agosto in Provenza – prima tappa: Les Baux-de-Provence

Quali tappe provenzali scegliere nel mese d’Agosto? ๐Ÿ’œ

Me lo hanno chiesto tante volte in passato e me lo chiedono ancora svariate persone, vista la mia conoscenza – comunque non esaustiva – di quella vasta e variegata splendida terra (itinerari che trascrivo, quando posso, in questo spazio web, sulla pagina FB e nei libri/articoli).

Tra i suggerimenti che mi piace dare vi รจ la seguente meta, per me imperdibile, ovvero Les Baux-de-Provence, nel dipartimento del Bouches-du-Rhรดne. Un borgo considerato tra i paesi piรน belli di Francia.

Les Baux-de-Provence ammalia il visitatore persino in lontananza, grazie alla singolare posizione arroccata su uno sperone roccioso, da cui si osserva la vallata delle Alpilles.

Da lontano, le rovine della vecchia cittร  sembrano confondersi con la roccia sottostante, dalle insolite forme, create dalla forza degli elementi, vento e acqua.

Un sito decantato da poeti e da letterati, tra cui Frรฉderic Mistral che scrisse: โ€œDi Baux, io farei la mia capitaleโ€.

Percorrendo le sue viuzze si ammirano antiche dimore le cui pietre raccontano il passato locale databile sin dal X secolo. Passeggiando รจ inoltre facile incontrare artisti di strada โ€“ come i suonatori di organetto di Barberia (a rullo o a cartone) โ€“ che divertono piccoli e grandi coi loro racconti in musica.

Lungo il percorso, ai lati delle vie, si incrociano caratteristici negozietti, dove scoprire oggetti in ceramica, profumati oli essenziali, tessuti tipici provenzali e prodotti locali come erbe aromatiche, tapenade nera e verde, focacce, vini della Valle di Baux che hanno ottenuto l’Appellation d’origine contrรดlรฉe (AOC).

A Les Baux domina su tutto lโ€™antico castello arroccato su un contrafforte roccioso da cui si ammirano le valli di Entreconque e della Fontaine. La sua storia รจ segnata da tragedie e trionfi. Audaci e orgogliosi furono i signori di Baux che riuscirono a mantenere la loro autonomia sia dalle mire espansionistiche catalane, sia dai tentativi di assimilazione al resto dellโ€™allora Regno di Francia.

Anche qui, come in molti villaggi della Provenza, si narrano leggende. Una delle piรน note รจ quella che fa discendere gli antichi principi di Baux a uno dei Re Magi, ovvero Baldassarre. Una presunta genealogia che li spingeva a non cadere mai vassalli di altre corti. Solo col cardinale Richelieu, lโ€™antica cittadella venne presa di mira e schiacciata nel 1632 dallโ€™armata di Gaston dโ€™Orlรฉans. Dopo una difesa eroica durata 27 giorni, le antiche mura furono abbattute e lo splendore della cittร  compromesso.

Per fortuna, grazie alle liriche di scrittori come Mistral e Daudet, nonostante le sue rovine, Les Baux ha continuato a destare interesse, prima economico โ€“ con la scoperta nelle zone limitrofe di importanti giacimenti di bauxite โ€“ poi turistico-culturale, grazie alla valorizzazione delle tradizioni e della storia locale.

Se si sceglie di visitare Les Baux in luglio si vedono le vestigia medievali circondate da un tappeto blu-viola della lavanda in fiore. Un paesaggio cromatico che contrasta con il chiarore della roccia e del bianco viale, che conduce alla parte piรน elevata del sito.

P.S. Se soffrite la calura estiva… andateci a settembre o ancora meglio a ottobre, quando i turisti diminuiscono (anche se non mancano nemmeno nei periodi fuori stagione), e diminuiscono pure le temperature ๐Ÿ™‚ sebbene possa capitare che persino a ottobre si riescano ancora a indossare abiti estivi. Ahimรจ, effetto “global warming“…

Testo e foto Silvia C. Turrin – Provenza da Scoprire

L’origine del Vaucluse secondo un’antica leggenda

Premessa. Nella maggior parte degli scritti italiani – dai romanzi alle guide turistiche, passando per le diverse traduzioni – la parola francese Vaucluse viene sempre accompagnata dall’articolo femminile: la Vaucluse.

Personalmente, andando controcorrente e rompendo lo schema classico, nei miei post, e nei miei articoli e libri ho preferito e preferisco utilizzare l’articolo maschile: il Vaucluse.

Perchรฉ questa scelta? Semplicemente per due ragioni:

da un lato, perchรฉ mi rifaccio alla lingua francese in cui Vaucluse รจ sempre indicato con, appunto, l’articolo maschile “le“, quindi le Vaucluse; e perchรฉ con Vaucluse ci si riferisce a un dipartimento della Francia;

dall’altro, perchรฉ a mio avviso suona meglio dire le Vaucluse e non la Vaucluse.

Ufficialmente e generalmente, si utilizza in italiano l’articolo femminile “la” poichรฉ Vaucluse viene tradotto come “Vallechiusa” o “Valchiusa”.

Non me ne vogliano male i puristi della lingua italiana se continuerรฒ, anche qui, a utilizzare davanti a Vaucluse l’articolo maschile.

E dopo questa doverosa/bizzarra Premessa, eccoci al tema di questo nuovo Post:

L’origine del Vaucluse secondo un’antica leggenda

Per raccontarla, mi rifaccio a un breve estratto dal libro โ€œViaggio in Provenza e Occitania. Tra storia, misteri, borghi antichi e lavanda” di Gianni Turrin, unย po’ taccuino di viaggio,ย quella di un po’ย libro di storia, e un po’ย diario personale.

Si legge in “Viaggio in Provenza e Occitania“:

Il Vaucluse รจ il piรน piccolo Dipartimento della Provenza.

Si dice che un tempo i Trovatori narravano questa storia:

quando il Creatore terminรฒ di dare origine al mondo, proprio nel sud della Francia rimase uno spazio vuoto, senza nome. Allora, sempre il Creatore riunรฌ nelle sue mani tutto ciรฒ che gli era servito per plasmare la Terra: foreste, frutteti, fiori, montagne, acqua, ocre, animali, praticamente tutto ciรฒ che di migliore e buono ci fosse. Quindi sparse quanto aveva messo assieme e disse: โ€œQui ci sarร  il Vaucluseโ€.

Con questa premessa si puรฒ immaginare cosa possa offrire questo angolo nel sud della Francia. รˆ infatti una zona ricca di storia: hanno lasciato le loro tracce Celti, Greci, Romani, Ebrei, Saraceniโ€ฆ

In effetti, il Vaucluse racchiude diversi paesaggi tra loro diversi: dai vari cromatismi delle ocre di Rustrel e Roussillon alle distese verdi dei vigneti, dai profumatissimi filari di lavanda della zona di Sault ai tanti borghi – come Venasque, Lourmarin, Oppรจde le Vieux (solo per citarne alcuni) – che nascondono tra le loro vie storie di tempi antichi e tanta poesia…

E sempre qui, nel Vaucluse:

Svetta con i suoi 1900 metri di altitudine il Mont Ventoux, vegliando e proteggendo questa zona unica nel suo genere, con i suoi piccoli, caratteristici borghi, ancora ben conservati, dove si respira la storia della Provenza.

[…]

Il Vaucluse รจ detto โ€œil giardino di Franciaโ€. Un appellativo derivante da svariati elementi: dai colori della natura ai profumi che impregnano lโ€™aria, passando per gli aromi gastronomici che fanno venire lโ€™acquolina in bocca. Non a caso, questo territorio, annovera i maggiori chรจf premiati dalla rivista Michelin. Poi il Vaucluse racchiude tra la primavera e lโ€™estate distese fiorite di papaveri, girasoli, lavanda. E ancora, si ammirano le famose ocre di diverse tonalitร , come se un pittore le avesse abilmente disegnate nella natura. Da tutto ciรฒ, si comprende il motivo per cui questo variegato territorio viene visitato da migliaia di persone ogni anno e perchรฉ tanti pittori lo hanno immortalato sulle loro tele, mentre scrittori e romanzieri nelle loro pagine.

(Estratto da โ€œViaggio in Provenza e Occitania. Tra storia, misteri, borghi antichi e lavanda“)

A CURA DI Silvia C. Turrin