Passaggio in Occitania: alla scoperta dellโ€™Abbazia di Saint-Hilaire

โ€œIn uno spazio web dedicato alla Provenza perchรฉ parlare di Occitania?โ€, si chiederanno alcune lettrici/alcuni lettori.

Le motivazioni di questa scelta sono numerose.

Parto subito col dire che, per questo Post, mi sono ispirata al libro “Viaggio in Provenza e Occitania – Tra storia, misteri, borghi antichi e lavanda” (maggiori info qui).

In questo testo un poโ€™ guida turistica, un poโ€™ diario, un poโ€™ saggio storicoโ€ฆ cโ€™รจ un filo conduttore che lega tra loro Provenza e Occitania.

Scoprendo i vari itinerari si scorgono similitudini tra le due regioni e, in molti casi, sembra di addentrarsi in un unico territorio, privo di confini.

In effetti, come sappiamo, le frontiere sono state costruite a tavolino per fini politici e spesso non riflettono le caratteristiche culturali ed etnologiche locali.

Non รจ un caso che lโ€™idea di Occitania faccia ancora discutere, cosรฌ come i confini della โ€œveraโ€ Provenza siano oggetto di forte dibattito tra i puristi della storia e della geografia di questa terra.

Ma andando oltre le frontiere politiche (concetto, questo, a me caro, visto che ho scritto un Romanzo โ€“ dal titolo โ€œUnโ€™altra Vita in Provenzaโ€ โ€“ in cui tra i vari elementi vi รจ proprio lโ€™idea secondo cui le frontiere sono “porose”, e rappresentano ponti, anzichรฉ muri), si puรฒ dire che lโ€™Occitania sia una vasta area storico-geografica che comprende non solo gran parte del Midi francese, ma anche zone limitrofe in Italia e in Spagna.

Questo ampio territorio viene detto Pays d’Oc, per indicare un’area storico-geografica il cui elemento centrale รจ lโ€™aspetto linguistico-filologico, rintracciabile nella lingua occitana, o lingua d’รฒc. Ma anche la tradizione trobadorica e vari aspetti folkloristici (musiche e danze) accomunano le diverse zone che compongono lโ€™area culturale occitana.

Su questo argomento si potrebbero scrivere pagine e pagine di approfondimento.

Qui voglio parlarvi di un luogo suggestivo, ubicato nellโ€™attuale dipartimento dellโ€™Aude, nella regione dell’Occitania.

Si tratta del piccolo borgo di Saint-Hilaire, non distante da Carcassonne e da Limoux (villaggio a cui รจ dedicato un altro itinerario nel libro prima citato).

A Saint-Hilaire, il cui nome deriva dal patrono, si trova una splendida Abbazia risalente alla fine dellโ€™VIII secolo.

Come si legge in “Viaggio in Provenza e Occitania – Tra storia, misteri, borghi antichi e lavanda“, lโ€™Abbazia venne inizialmente dedicata a San Saturnino, ma a seguito del ritrovamento delle reliquie di Santโ€™Ilario, la chiesa fu rinominata. Ruggero I, conte di Carcassonne e sua moglie Adelaide, grandi benefattori dellโ€™abbazia, vi furono inumati nel 1012.

Lโ€™Abbazia di Saint-Hilaire si trova nel cuore del Paese Cataro ed รจ circondata da un paesaggio vitivinicolo incantevole. Sulle sue spalle vi sono ben dieci secoli di storia… Il primo abate fu Nampio (nel 780-800).

Le sue mura hanno visto le crociate contro i Catari, il tragico periodo legato alla Peste Nera, e gli effetti della Guerra dei Centโ€™anni. Tra il โ€™700 e lโ€™800 fu segnata da un inesorabile declino, ma grazie alle iniziative del comune di Saint-Hilaire, lโ€™Abbazia, legata alla regola benedettina, dal 2001 รจ diventata meta turistica apprezzata.

Merita una visita per il Chiostro, in pietra arenaria, risalente alla prima metร  del XIV secolo. Ha forma di un trapezio irregolare e conta 54 arcate, i cui capitelli richiamano immagini di volti umani, foglie e animali fantastici. Al centro, del chiostro spiccano la fontana e il pozzo, che, insieme, sembrano rappresentare un grande fiore.

Anche allโ€™interno della chiesa si trovano capitelli con suggestivi ornamenti, tra foglie dโ€™acanto e figure ispirate alla mitologia.

Nella Sala dell’Abbazia domina il soffitto, con decorazioni pregevoli. Il refettorio ha unโ€™acustica particolare, tanto che in passato era usanza, durante i pasti, che un monaco sedesse nascosto in un angolo del pulpito a leggere la Bibbia: grazie alla risonanza del luogo, poteva essere udito ma non visto. Un modo per favorire lโ€™ascolto e il raccoglimento meditativo, senza alcuna distrazione visiva.

Altra particolaritร  dellโ€™Abbazia sono โ€œles cavesโ€, le cantine, scavate nella roccia, dove un tempo i monaci producevano il loro vino, utilizzato durante la messa o bevuto durante i pasti. Non รจ un caso che il borgo di Saint-Hilaire vanti una lunga tradizione vitivinicola.

Furono proprio i monaci Benedettini dellโ€™Abbazia a produrre, nel lontano 1531, la Blanquette, il primo vino spumante al mondo, oggi protetto dallโ€™Appellation d’origine contrรดlรฉe (AOC).

Silvia C. Turrin

foto Gianni Turrin


PER APPROFONDIRE VISITA LA PAGINA WEB DELL’ABBAZIA DI SAINT-HILAIRE

Un nuovo libro tra Provenza e Occitania

Care Lettrici/Cari Lettori,

รจ con grande gioia che vi segnalo lโ€™uscita di un nuovo libro sulla Provenza.

Lโ€™Autore รจย Gianni Turrin, mio papร . Titolo del volume: โ€œViaggio in Provenza e Occitaniaโ€œ.

Da tempo era rimasto nel cassetto e finalmente ha preso forma e ha visto la luce.

รˆ un libro che racchiude varie anime: quella di unย taccuino di viaggio,ย quella di unย libro di storia, quella di unย diario personale.

โ€œViaggio In Provenza e Occitaniaโ€ รจ un racconto composto da vari itinerari che hanno in comune suggestivi borghi, paesaggi meravigliosi, distese di lavanda e poi storie di Catari e Templari. Ma non solo.

Cโ€™รจ un filo che lega alcuni luoghi qui descritti con le leggende provenzali che ruotano attorno alla figura di Maria Maddalena.

Non mancano nemmeno i misteri, quelli di Rennes-le-Chรขteau e dellโ€™enigmatico Franรงois Bรฉrenger Sauniรจre.

E non manca nemmeno il volto piรน spirituale del viaggio, tra Lourdes e antiche abbazie provenzali.

Tra le tappe: Saint-Maximin-la-Sainte-Baume, Moustiers-Sainte-Marie, Carcassonne, Limoux, lโ€™abbazia di Saint-Hilaire, Isle-sur-la-Sorgue, Gordes, Roussillon, Sault, Plateau-dโ€™Albion e molto altro.

Una narrazione di viaggio che esalta lo โ€œSpiritus Lociโ€, lo spirito dei luoghi, tra eventi tragici del passato, splendide vestigia, villaggi incantevoli e i variopinti colori di una natura taumaturgica.

Il libro รจ disponibile su:

Youcanprint
IBS/Feltrinelli
Mondadori store
Hoepli
e su altri siti.


Aigues-Mortes tra mura medievali e saline

Dopo aver visitato Les Saintes Maries de la Mer, se si ha tempo a disposizione, si puรฒ optare per una โ€œdeviazioneโ€ e raggiungere la cittadella medievale di Aigues-Mortes, distante solo 30 chilometri. Spostandosi verso questo antico villaggio si abbandonano il dipartimento del Bouches-du-Rhรดne e la Provenza per entrare nel dipartimento del Gard, nella regione prima chiamata Languedoc-Roussillon, poi denominata (nuovamente) Occitania. Questa รจ una zona impregnata di tante vicende storiche che hanno segnato il volto artistico, culturale e urbano di una terra famosa anche per il Catarismo. Merita una tappa Aigues-Mortes per la sua struttura architettonica, essendo circondata interamente da maestose mura medievali costruite tra il XIII e il XIV secolo.

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Questo villaggio, conosciuto anche come โ€œla cittร  di San Luigiโ€, un tempo fu importante porto, protetto da bastioni, dove transitavano pregiate lane e spezie. Dal 1481, quando lโ€™antica Provenza venne annessa al Regno di Francia, il suo ruolo decadde a favore della piรน grande e cosmopolita Marsiglia. Per entrare in cittร , si puรฒ passare attraverso la Porta Santโ€™Antonio. Si puรฒ entrare agevolmente anche dalla porta opposta, chiamata Porte de lโ€™Organeau.ย  Lungo grand rue Jean Jaurรฉs, sulla sinistra, si trova la chiesa Notre Dame des Sablons, dedicata al re Luigi IX (1215-1270), poi fatto Santo: qui infatti si trovano le sue reliquie conservate in uno scrigno protetto in una teca.

Lโ€™attrazione principale di Aigues-Mortes rimangono le sue fortificazioni murarie, ancora talmente ben conservate che decidiamo di percorrerle interamente: la loro lunghezza รจ di 1640 metri e la passeggiata sopra questi bastioni dura quasi unโ€™ora. Camminare sopra la cittร  fortificata permette di ammirare un panorama a 360ยฐ sulla pianura circostante e sulle famose saline, che si colorano ancor piรน di rosa e rosso durante le ore del tramonto. Il percorso offre inoltre la possibilitร  di conoscere meglio i travagliati episodi della storia locale, che in parte ruotano attorno alla figura di re Luigi IX, al periodo delle crociate e alla persecuzione degli Ugonotti.

Grazie a vari pannelli posti allโ€™interno delle torri di guardia, si ripercorrono le diverse fasi storiche, a cominciare dallโ€™Editto di Nantes promulgato da Enrico IV nel 1598, con cui viene riconosciuta la religione protestante in Francia. Segue poi la revoca, nel 1685. Fu proprio in questo periodo che le torri medievali della cinta muraria furono utilizzate per imprigionare gli Ugonotti. Tra questi si ricorda Marie Durand, che rimase detenuta per ben 38 anni nella Tour de Constance: una donna coraggiosa il cui motto era โ€œresistereโ€ per la propria libertร  di coscienza.

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Per alleggerire questo tuffo nei drammi del passato, si puรฒ scegliere di visitare le saline di Aigues-Mortes salendo su un piccolo caratteristico trenino (molto piรน economico, divertente e romantico di un fuoristrada 4X4, anchโ€™esso disponibile in loco su prenotazione). Scoprire questo luogo tra terra e mare su un trenino permette di osservare meglio la natura e soprattutto le ricchezze conservate nellโ€™acqua sottoforma di preziosi sali.

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Lungo il tragitto si scorgono piccoli cristalli โ€“ chiamati in Camargue fleur de sel โ€“ che vengono raccolti ancora a mano, come tradizione vuole. Lโ€™itinerario con il trenino prevede una tappa molto interessante al Museo del Sale, dove si scoprono tutte le varietร  qui prodotte e si conoscono altresรฌ gustose ricette. Osservando le saline e il paesaggio circostante formato da paludi e stagni si comprende da dove derivi il nome Aigues Mortes, โ€œacque morteโ€: in realtร , questi bacini liquidi sono fonte di vita, non solo per lโ€™uomo.

Silvia C. Turrin