Un nuovo libro tra Provenza e Occitania

Care Lettrici/Cari Lettori,

è con grande gioia che vi segnalo l’uscita di un nuovo libro sulla Provenza.

L’Autore è Gianni Turrin, mio papà. Titolo del volume: “Viaggio in Provenza e Occitania“.

Da tempo era rimasto nel cassetto e finalmente ha preso forma e ha visto la luce.

È un libro che racchiude varie anime: quella di un taccuino di viaggio, quella di un libro di storia, quella di un diario personale.

Viaggio In Provenza e Occitania” è un racconto composto da vari itinerari che hanno in comune suggestivi borghi, paesaggi meravigliosi, distese di lavanda e poi storie di Catari e Templari. Ma non solo.

C’è un filo che lega alcuni luoghi qui descritti con le leggende provenzali che ruotano attorno alla figura di Maria Maddalena.

Non mancano nemmeno i misteri, quelli di Rennes-le-Château e dell’enigmatico François Bérenger Saunière.

E non manca nemmeno il volto più spirituale del viaggio, tra Lourdes e antiche abbazie provenzali.

Tra le tappe: Saint-Maximin-la-Sainte-Baume, Moustiers-Sainte-Marie, Carcassonne, Limoux, l’abbazia di Saint-Hilaire, Isle-sur-la-Sorgue, Gordes, Roussillon, Sault, Plateau-d’Albion e molto altro.

Una narrazione di viaggio che esalta lo “Spiritus Loci”, lo spirito dei luoghi, tra eventi tragici del passato, splendide vestigia, villaggi incantevoli e i variopinti colori di una natura taumaturgica.

Il libro è disponibile su:

Youcanprint
IBS/Feltrinelli
Mondadori store
Hoepli
e su altri siti.


Aigues-Mortes tra mura medievali e saline

Dopo aver visitato Les Saintes Maries de la Mer, se si ha tempo a disposizione, si può optare per una “deviazione” e raggiungere la cittadella medievale di Aigues-Mortes, distante solo 30 chilometri. Spostandosi verso questo antico villaggio si abbandonano il dipartimento del Bouches-du-Rhône e la Provenza per entrare nel dipartimento del Gard, nella regione prima chiamata Languedoc-Roussillon, poi denominata (nuovamente) Occitania. Questa è una zona impregnata di tante vicende storiche che hanno segnato il volto artistico, culturale e urbano di una terra famosa anche per il Catarismo. Merita una tappa Aigues-Mortes per la sua struttura architettonica, essendo circondata interamente da maestose mura medievali costruite tra il XIII e il XIV secolo.

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Questo villaggio, conosciuto anche come “la città di San Luigi”, un tempo fu importante porto, protetto da bastioni, dove transitavano pregiate lane e spezie. Dal 1481, quando l’antica Provenza venne annessa al Regno di Francia, il suo ruolo decadde a favore della più grande e cosmopolita Marsiglia. Per entrare in città, si può passare attraverso la Porta Sant’Antonio. Si può entrare agevolmente anche dalla porta opposta, chiamata Porte de l’Organeau.  Lungo grand rue Jean Jaurés, sulla sinistra, si trova la chiesa Notre Dame des Sablons, dedicata al re Luigi IX (1215-1270), poi fatto Santo: qui infatti si trovano le sue reliquie conservate in uno scrigno protetto in una teca.

L’attrazione principale di Aigues-Mortes rimangono le sue fortificazioni murarie, ancora talmente ben conservate che decidiamo di percorrerle interamente: la loro lunghezza è di 1640 metri e la passeggiata sopra questi bastioni dura quasi un’ora. Camminare sopra la città fortificata permette di ammirare un panorama a 360° sulla pianura circostante e sulle famose saline, che si colorano ancor più di rosa e rosso durante le ore del tramonto. Il percorso offre inoltre la possibilità di conoscere meglio i travagliati episodi della storia locale, che in parte ruotano attorno alla figura di re Luigi IX, al periodo delle crociate e alla persecuzione degli Ugonotti.

Grazie a vari pannelli posti all’interno delle torri di guardia, si ripercorrono le diverse fasi storiche, a cominciare dall’Editto di Nantes promulgato da Enrico IV nel 1598, con cui viene riconosciuta la religione protestante in Francia. Segue poi la revoca, nel 1685. Fu proprio in questo periodo che le torri medievali della cinta muraria furono utilizzate per imprigionare gli Ugonotti. Tra questi si ricorda Marie Durand, che rimase detenuta per ben 38 anni nella Tour de Constance: una donna coraggiosa il cui motto era “resistere” per la propria libertà di coscienza.

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Per alleggerire questo tuffo nei drammi del passato, si può scegliere di visitare le saline di Aigues-Mortes salendo su un piccolo caratteristico trenino (molto più economico, divertente e romantico di un fuoristrada 4X4, anch’esso disponibile in loco su prenotazione). Scoprire questo luogo tra terra e mare su un trenino permette di osservare meglio la natura e soprattutto le ricchezze conservate nell’acqua sottoforma di preziosi sali.

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Lungo il tragitto si scorgono piccoli cristalli – chiamati in Camargue fleur de sel – che vengono raccolti ancora a mano, come tradizione vuole. L’itinerario con il trenino prevede una tappa molto interessante al Museo del Sale, dove si scoprono tutte le varietà qui prodotte e si conoscono altresì gustose ricette. Osservando le saline e il paesaggio circostante formato da paludi e stagni si comprende da dove derivi il nome Aigues Mortes, “acque morte”: in realtà, questi bacini liquidi sono fonte di vita, non solo per l’uomo.

Silvia C. Turrin