Il fascino antico dell’abbazia di Montmajour

Da Arles, dopo circa 15 minuti di viaggio, ci si trova davanti allโ€™abbazia di Montmajour. Questo sito religioso ci sorprende per lโ€™imponenza. Non a caso รจ classificato come uno dei Monumenti nazionali di Francia, ed รจ altresรฌ inserito nella lista del patrimonio mondiale dellโ€™UNESCO.

Merita certamente una visita per le storie che le sue mura raccontano.

A Montmajour si trovano numerosi edifici da scoprire: lโ€™abbazia รจ quello che desta piรน interesse. Le sue origini risalgono al 949 d.C., quando una comunitร  di Benedettini si stabilรฌ nella zona, creandovi un convento. Allโ€™epoca, lโ€™altura su cui fu costruito era circondata da paludi, poi prosciugatesi lentamente, in modo del tutto naturale. Di quel paesaggio rimangono canali, pendii e una vegetazione che in primavera mostra intensi cromatismi.

Il nome Montmajour si ispira alla grande roccia che emergeva dallโ€™antica zona paludosa: infatti maior in latino significa โ€œil piรน grandeโ€. Le origini e le vicissitudini del complesso monastico si possono scoprire in dettaglio grazie allโ€™audio-guida noleggiabile allโ€™ingresso della biglietteria.

Iniziamo la visita partendo dalla dispensa del monastero di Saint-Maur, che corrisponde allโ€™ingresso per i visitatori. Dopo aver attraversato il cortile, si entra negli spazi conventuali. Proseguendo si giunge prima alla chiesa abbaziale dedicata a Nostra Signora, poi alla cripta. Il visitatore, varcando questa antica struttura in stile romanico, con rovine barocche, รจ invitato a immaginare lโ€™atmosfera che poteva regnare agli inizi dellโ€™anno Mille, quando venne istituito il cosiddetto โ€œperdono di Montmajourโ€. Con questo atto, lโ€™abbazia entrรฒ nel circuito dei grandi pellegrinaggi medievali, in particolare in quello denominato โ€œdelle reliquie della Santa Croceโ€. Migliaia e migliaia di fedeli vi giunsero.

Anche il pittore olandese Vincent van Gogh, durante il suo soggiorno nel Midi provenzale, scoprรฌ questo luogo e ne rimase affascinato, tanto da realizzare il dipinto Tramonto a Montmajour (immagine in alto in evidenza). Quest’opera fu realizzata nelย 1888ย ed รจ conservata nelย Museo Van Goghย diย Amsterdam. Questo quadro nasconde una particolaritร  storica: solo il 9 settembre 2013, il direttore del museo Axel Rรผger, dopo due anni di studi, comunicรฒ al mondo che l’Autore di tale dipinto era proprio il pittore olandese.

Testo: Silvia C. Turrin

Foto: wikipedia

Marc Chagall a Saint-Paul de Vence

Era il 1950 quando Marc Chagall (1887-1985) decise di acquistare unโ€™abitazione a Vence (dipartimento delle Alpi Marittime), dove iniziรฒ a diversificare le sue tecniche, plasmando anche la ceramica e sperimentando la litografia, cosรฌ come la pittura su vetro. Dopo 16 anni, Chagall e la moglie Valentina (chiamata Vavร ), nel 1966 decisero di trasferirsi nel villaggio di Saint-Paul de Vence presso โ€œLa collinaโ€, casa con pietre a vista in cui il pittore russo abitรฒ sino alla sua morte.

La peculiaritร  e il romanticismo del luogo alimentarono la creativitร  di Chagall, il quale realizzรฒ molte opere dedicate allโ€™amore, pur continuando a crearne tante altre ispirate alle scritture bibliche. Dopo che lโ€™artista aveva raffigurato la vita di Mosรฉ gli venne proposto di illustrare lโ€™Esodo(si ricordano fra le altre le opere Il re David e La fuga in Egitto).

Foto Silvia C. Turrin – Provenza da Scoprire

A Saint-Paul de Vence, Chagall si dedicรฒ inoltre a uno dei grandi drammi di Shakespeare, La Tempesta, creando 48 tavole e un frontespizio. Fu proprio nel Sud della Francia che il pittore nato a Vitebsk (cittร  allโ€™epoca appartenente allโ€™Impero Russo) realizzรฒ svariate opere, un numero che supera quello delle fasi precedenti.

Care a Chagall sono immagini legate alla cultura tradizionale ebraica, oltre che immagini ispirate al circo, ai paesaggi russi e parigini, agli animali e alla natura mediterranea; il tutto si intreccia con le atmosfere provenzali. Specialmente nellโ€™ultimo periodo la dimensione spirituale assume la centralitร  nellโ€™arte di Chagall.

Lo testimonia il Museo Del Messaggio Biblico di Nizza, inaugurato il 7 luglio 1973, in cui sono conservate 17 sue grandi tele ispirate alla Bibbia, tra le quali figurano Il Paradiso, Lโ€™Arca di Noรจ e il ciclo del Cantico dei cantici, oltre che schizzi preparatori alle opere, tempere, incisioni, pastelli, disegni vari, litografie, sculture, ceramiche e un arazzo.

Marc Chagall muore proprio a Saint-Paul de Vence il 28 marzo 1985.

Testo e foto Silvia C. Turrin – Provenza da Scoprire

Due interviste per un libro sulla Provenza

Care Lettrici / Cari Lettori

con piacere vi segnalo due interviste in cui parlo del mio Romanzo “Un’Altra Vita In Provenza“, di come รจ nato, cosa mi ha spinta a creare i personaggi, cosa c’รจ di reale e altro ancora…

La Prima intervista รจ pubblicata sul sito InProvenza.it – potete leggerla cliccando qui. Un Grand Merci a Simona Mazzolini, Direttore responsabile del sito.

Dalla chiacchierata con Simona emerge per esempio la Provenza che racconto nel mio libro, una Provenza sia reale sia immaginaria e, per cosรฌ dire, ideale… e idealizzata. Suggerisco anche alcuni itinerari (reali) che si possono intraprendere partendo proprio dalla lettura del mio Romanzo. Ma nell’intervista c’รจ molto altro…

Per esempio:

Possiamo leggere Unโ€™altra Vita in Provenza come un viaggio โ€œiniziaticoโ€?

In qualche modo sรฌ. Le vicende narrate, e in particolare il percorso della protagonista, accompagnano il lettore lungo un cammino esistenziale nel quale ognuno di noi si potrebbe identificare.
Nello stesso tempo, ho voluto esprimere anche un riferimento forte a unโ€™attualitร  che va oltre la dimensione individuale e provenzale, e a problematiche della contemporaneitร  globale. Anche per questo diversi personaggi custodiscono nel loro passato dolori e traumi legati a situazioni reali facilmente riconoscibili.


Il secondo articolo-intervista lo potete leggere sul Blog Quassรน e Laggiรน di Barbara, expat che vive a Aix-en-Provence. Una full immersion tutta d’un fiato nella “genesi” del Romanzo, negli elementi autobiografici e nella natura provenzale che racconto nel libro.

Ecco un breve stralcio:

Di autobiografico cโ€™รจ inoltre la cagnolina, Lucy, che accompagna la protagonista Sofia. รˆ stata la mia Angie, berger des Pyrรฉnรฉes, che mi ha ispirata a introdurre Lucy nel romanzo.
Altri riferimenti autobiografici sono lโ€™amore per la natura. In fondo, la Provenza con i suoi paesaggi policromi ha ispirato scrittori, poeti, pittori. 
La natura รจ taumaturgica, dร  la vita e dร  la forza. 
Essendo Forest Therapy Guide, cioรจ una guida che accompagna le persone nellโ€™immersione nei boschi, nei cosiddetti bagni di foresta (in giapponese Shinrin Yoku), ho voluto inserire riferimenti ad alberi, erbe e fiori. 

Nonostante la pandemia e l’impossibilitร , al momento, di viaggiare, possiamo “spostarci” almeno con la lettura e l’immaginazione.

Colgo l’occasione per ringraziare quanti hanno letto/acquistato sino adesso Un’Altra Vita In Provenza. Sul sito de Il giardino dei Libri hanno esaurito le copie cartacee, ma c’รจ sempre la versione digitale e a breve sarร  di nuovo disponibile anche quella cartacea.

Buona Lettura!

Silvia C.

Un'altra vita in Provenza