Jean Giono, Le Contadour e il Plateau d’Albion

Il Plateau d’Albion lo si può raggiungere partendo da Sault, prima percorrendo per alcuni chilometri la D943, poi si svolta a sinistra seguendo la D245 . Man mano che si sale il paesaggio intorno comincia a variare con alberi di leccio, piantine di ginestre e arbusti vari. A circa 950metri si ammira il Plateau d’Albion scandito dal colore viola. A queste altitudini si coltiva la lavanda vera, un po’ più bassa e meno cespugliosa rispetto al lavandino. In certi luoghi la lavanda vera cresce ancora spontanea, come ai tempi dei Romani, antichi cultori di questa aromatica.

Il Plateau d’Albion era luogo caro al poeta e scrittore Jean Giono, poiché vi attingeva l’ispirazione per i suoi libri. Durante l’estate trascorreva alcuni periodi di vacanza in queste zone e alla sera accendeva un fuocherello e stava li per ore ad ammirare i paesaggi e la natura che lo circondava, sperando in un mondo migliore senza sfruttamento della natura e senza inquinamento.

Sull’Altipiano d’Albion vi sono caratteristici paesini come Saint-Trinit, Revest-du-Bion, Saint-Christol, Lagarde-d’Apt accomunati da inverni freddi e dal duro lavoro nei campi. Gli abitanti vivono prevalentemente di pastorizia, di allevamento di mucche che pascolano tranquillamente all’aria aperta, e di coltivazione della lavanda.

Non distante da Banon si trova il plateau del Contadour, uno spazio naturalistico bucolico, in cui parlano le pietre, la terra e il cielo. Luogo caro a Giono Le Contadour è ancora zona di pastorizia.

Qui, sulle montagne delle Alpi dell’Alta Provenza, il pacifista Giono ha creato una piccola comunità formata da studenti, insegnanti, artisti con cui condividere idee di non violenza ed esperienze rurali a contatto con la natura provenzale. A Le Contadour il mondo fatto di industrie, guerre e macchine era lontanissimo. A Le Contadour dominava la voglia di un ritorno consapevole alla terra, nel segno del pacifismo.


Jean Giono nacque a Manosque il 30 marzo 1895. Rimane uno scrittore legato alla terra provenzale, in particolar modo ispirato alla natura dell’Alta Provenza. Tra le sue opere più famose vi sono L’uomo che piantava gli alberi, Il Disertore, Lettera ai contadini sulla povertà e la pace. Morì nella sua città natale il 9 ottobre 1970.
A Manosque si può visitare il Centro Jean Giono.

“Ai contadini invece la patria fa saltare l’aratro dalle mani… Sanno bene che arare la terra è la natura della loro vita, e che i campi non restano deserti dopo la loro partenza… le mogli non smettono di arare e i bambini governano bestie sette otto volte più grandi di loro… il lavoro dei contadini è la terra, il riposo è la terra, la loro vita è la terra… Ecco perché i contadini sono contro le guerre. Che devastano i campi e la loro economia”.
Jean Giono

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