Riez “la romana”

Anticamente era chiamata Julia Augusta Reiorum Apollinaris, oggi la conosciamo col nome di Riez. Distante una quindicina di chilometri da Moustiers-Sainte-Marie, Riez è uno dei villaggi più antichi del sud francese. Detta anche “la Romana”, questa piccola cittadina delle Alpi dell’Alta Provenza si trova nel cuore del Parco Naturale Regionale del Verdon, a pochi chilometri dal lago di Sainte-Croix e dalle Gole del Verdon.

Riez conserva una forte impronta romanica.

Importanti vestigia sono le quattro colonne di granito che svettano nel verdeggiante parco all’esterno del villaggio. Non distante dal centro cittadino, si ammira poi il battistero, recentemente restaurato e uno dei pochissimi edifici paleocristiani custoditi in Provenza, caratterizzato da una fonte battesimale a forma di ottagono.

Riez è piacevole visitarla in occasione di varie feste locali, come la festa della transumanza, quelle del grano (ogni anno la prima domenica del mese di agosto) e del miele (organizzata nel mese di luglio).

Durante queste  ricorrenze le vie si animano di persone in costumi d’antan, vengono rievocati antichi mestieri, come il mastro-vetraio, il portalettere, il guardiano dei campi, l’arrotino, e non mancano degustazioni di vari prodotti tipici provenzali, come i pregiati tartufi, essenze e pot-pourri a base di lavanda.

E a proposito di lavanda… Riez si trova lungo uno degli itinerari alla scoperta dei campi fioriti, profumati e colorati, nell’altipiano di Valensole.

Immancabili le bancarelle del brocante.

Ogni mercoledì e sabato i tradizionali Marché Provençal.

Silvia C. Turrin


Per maggiori info si veda il sito ufficiale della città di Riez:

www.ville-riez.fr

La Palud sur Verdon

Questo è un angolo di Provenza per appassionati di trekking, scalate, free climbing, rafting. Siamo sulla riva destra delle Gole del Verdon. Partendo da Moustiers Sainte-Marie si arriva a La Palud sur Verdon coprendo una distanza di circa 20 chilometri, da assaporare senza fretta, anche perché la strada tortuosa non permette distrazioni, né corse. Man mano che si sale si entra nella foresta demaniale delle Gole del Verdon. Sulla destra si trova il canyon e sulla sinistra i rilievi ricoperti dalla tipica garriga locale, querce, pini, piante di ginepro.

Passato il Col d’Ayen si arriva a La Palud sur Verdon – villaggio posizionato nel cuore del Parco Naturale Regionale del Verdon e della Riserva Geologica dell’Alta Provenza – dove si respira un’atmosfera particolare, votata alla semplicità, all’essenzialità. Nella piazza principale si viene accolti da bar, piccole botteghe che vendono prodotti regionali come miele di lavanda e di rosmarino, mandorle di Valensole, salse a base di olive, e i vini della Cooperativa vinicola di Pierrevert (l’unica rimasta del dipartimento delle Alpi dell’Alta Provenza dopo la fusione con quelle di Quinson e Manosque).

Dalla piazza del lavatoio si dipartono itinerari per alcuni trekking di difficoltà facile, media e complessa, tra cui quello che conduce all’Adrech de Barbin (circa 11 km) e il sentiero del Bastidon (16 km). Uno dei percorsi più belli, ma anche più difficili è quello denominato Blanc-Martel della durata di 6 ore.

La Palud sur Verdon la si scopre lentamente e con semplicità, essendo una piccola, ma caratteristica cittadina di montagna, un tempo feudo dei Conti di Provenza. Da vedere la Maison des Gorges du Verdon, ecomuseo situato nel Castello risalente al XVIII secolo – dove si trova anche l’Ufficio informazioni – in cui si scoprono la biodiversità, gli ecosistemi e la nascita idro-geologica del Grand Canyon più importante d’Europa.

Il villaggio è anche la porta d’accesso per la Strada delle creste, di cui parlerò in un prossimo post.

Silvia C. Turrin

Lavanda mon amour – seconda parte

Una delle classiche immagini della Provenza tratteggia un’importante abbazia cistercense e in primo piano bellissimi filari di lavanda. Non tutti gli anni, però, è possibile ammirare e immortalare questa famosa immagine (strausata da guide turistiche e da riviste), poiché i campi fioriti con “l’oro blu” tipico di questa regione vengono coltivati secondo un sistema a rotazione.

Ci sono però luoghi dove la lavanda trionfa in un tripudio di colore e profumo ed è sempre la protagonista, come sulle colline e nei prati che circondano Simiane-la-Rotonde. Questo borgo nel dipartimento delle Alpi dell’Alta Provenza, definito villages de caractère, svetta su un promontorio a 650 metri d’altezza. La sua ubicazione lo rende un luogo suggestivo, situato com’è tra il Parco naturale regionale del Luberon e l’altopiano di Albion, dove cresce rigogliosa la lavanda. Per questo qui e nei dintorni vi sono diversi produttori di oli essenziali, nonché una delle più importanti cooperative di lavanda e di lavandin.

Simiane, oltre a essere famosa per la sua “Rotonde”, capolavoro architettonico dell’arte romanica del XII secolo, facente parte dell’antico castello degli Agoult-Simiane, è nota per i percorsi di aromaterapia. Chi visita per esempio il castello ha la possibilità di conoscere i segreti di varie essenze distillate partendo da piante locali, come il timo, la rosa, il neroli e naturalmente la lavanda. In una sala del castello i visitatori sono invitati a seguire un esperto etnobotanico il quale ha il compito di spiegare le proprietà dei vari oli essenziali, nonché i metodi di distillazione.

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Lasciamo Simiane-la-Rotonde in direzione Barrême, distante circa due ore. In questo piccolo villaggio viene organizzata una suggestiva, pur nella sua semplicità (e forse è proprio questa semplicità che la rende coinvolgente) festa della lavanda. Oltre ai classici bouquet di fiori, alle essenze e a vari alambicchi, l’evento è un’occasione per scoprire antichi mestieri. Come il maniscalco, il lanaiolo e la lavandaia.

Quest’anno la festa, giunta alla X edizione, si terrà il 24 luglio. Un’occasione per scoprire l’aroma intenso dell’essenza locale di lavanda, che ha ottenuto l’etichetta Lavande fine de Barrême.

Barrême è famoso anche perché situato lungo la Route Napoléon. La strada porta evidentemente il nome di Bonaparte, poiché fu lui a compierla per la prima volta e quindi a ufficializzare il percorso dopo la sua fuga (organizzata scrupolosamente) dall’Isola dell’Elba. Napoleone sbarcò nel Golfo di Juan e poi, per raggiungere Grenoble, decise di inoltrarsi per le vie interne della Provenza, passando per Castellane e Digne-les-Bains.

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A proposito della cittadina di Digne-les-Bains, di cui avevo già parlato grazie alla straordinaria figura di Alexandra David Néel

Digne, oltre a essere famosa per le terme, per il Museo Gassendi e per la Maison Alexandra David-Néel, è nota sia per il museo che per la festa della lavanda. Quest’anno la festa si terrà dal 5 al 9 agosto, una vera full immersion in un mondo di profumi, tra gruppi folkloristici e musicali.

Queste sono solo alcune tappe per scoprire il mondo della lavanda, una pianta dalle tante virtù, tra i simboli della Provenza.

Silvia C. Turrin

Per Approfondire si veda anche: Lavanda mon amour – prima parte

sulla strada della lavanda - Alpii dell'Alta Provenza
una piccola chiesetta caratteristica, lontana dai circuiti di massa lungo una delle tante strade della lavanda in Provenza