L’abbazia cistercense di Le Thoronet

L’Abbazia di Le Thoronet è situata in una splendida vallata coperta da una foresta di querce. Insieme a Sénanque e a Silvacane, l’Abbazia di Le Thoronet costituisce uno dei più importanti complessi architettonici cistercensi della Provenza. La comunità di monaci legati alla regola di San Benedetto si trasferì da Tourtour – in cui venne fondato nel 1136 l’antesignano insediamento chiamato Notre Dame de Florièges – all’attuale luogo, distante circa 25 km, dove il territorio offre maggiori terre fertili, ruscelli e un’importante sorgente d’acqua. Non a caso, il toponimo di Le Thoronet sembra derivi dalla radice prelatina tol, che significa “fonte”.

L’abbazia di Le Thoronet - foto© Silvia C. Turrin
        L’abbazia di Le Thoronet – foto© Silvia C. Turrin

La struttura monastica è molto semplice, priva di orpelli barocchi come vuole la tradizione cistercense, per privilegiare preghiera e silenzio. La chiesa abbaziale, pur nella sua essenza così lineare, espressione di povertà estrema, è un gioiello di arte romanico-provenzale. Non vi sono né contrafforti, né un portale centrale: elemento, quest’ultimo, che rammenta al visitatore come questo luogo di silenzio e preghiera, un tempo, fosse riservato solo ai monaci. Appena si varca la soglia della chiesa si percepisce un’atmosfera minimalista e composta.

L’apparente “vuoto” decorativo viene riempito dalla sua spaziosità, dalla bellezza delle sue colonne, dagli archi trasversali, dai capitelli ornati da croci. La mancanza di orpelli rendono la chiesa un luogo perfetto per la contemplazione del divino e per il canto. Grazie infatti alla straordinaria acustica, l’abbazia di Le Thoronet è sede rinomata di concerti polifonici, di musica medievale e canti gregoriani.

Degno di nota è inoltre il chiostro, fulcro del nucleo monastico, dove i raggi solari creano un gioco di luci coi riflessi rossi della bauxite contenuta nelle pietre. Rigoroso nella sua architettura, il chiostro è uno dei più antichi di tutta la tradizione cistercense.


Breve storia dell’abbazia di Le Thoronet

Lo sviluppo dell’abbazia in questo sito, iniziato nel 1157, ha conosciuto fasi alterne, scandite inizialmente da una straordinaria prosperità legata all’agricoltura e all’allevamento. Sino al XVIII secolo, i monaci vivevano agiatamente, ma nel 1785 emerse un pesante indebitamento della comunità, ufficializzato dall’atto di fallimento redatto dall’ultimo abate commendatario, monsignor de Flamarens.

Fu così che l’abbazia di Le Thoronet venne secolarizzata, divenendo classificata come monumento storico nazionale. I monaci l’abbandonarono trasferendosi in altri siti religiosi. Nel 1840 iniziò il restauro, reso nel secolo successivo ancor più difficile, a causa degli effetti provocati dallo sfruttamento della bauxite.

L’utilizzo, tra il 1959 e il 1989, del giacimento situato in prossimità dell’abbazia produsse fenditure nei muri dell’edificio e prosciugò persino le fonti della valle. L’abbazia attuale ha conservato quello spirito di semplicità, di purezza e rigore ispirati dalla regola di San Benedetto.

Silvia C. Turrin

Per approfondire: http://www.tourisme-lethoronet.com/

 

La Provenza Verde “en vélo”

La Provenza è una di quelle regioni da scoprire con calma rimanendo a stretto contatto con la natura. La vélo è il mezzo ideale per visitare tranquillamente borghi e paesaggi.

In particolare, è nella Provence Verte che ci si può inoltrare tra vitigni e distese di ulivi, andando alla scoperta di paesini arroccati su collinette e villaggi medievali situati nella valle della Bresque.

Scorcio di Cotignac - foto Provenza da scoprire
Scorcio di Cotignac – foto Provenza da scoprire

La Provence Verte è una regione nel cuore della Provenza per chi ama la filosofia slow, “le piccole cose”, i dettagli, e le ambientazioni d’antan. In questa zona è impossibile rimanere imbottigliati nel traffico. Le strade sono sempre scorrevoli, prive di semafori…

En velo si può far tappa per esempio a Cotignac, villaggio famoso per la sua ubicazione molto suggestiva, costruito ai piedi di una grande falesia di tufo, alta 80 metri, dove si possono ancora ammirare case troglodite.

Alla sommità di questa grande roccia si ergono due torri, antiche vestigia del castello medievale, sopravvissute al tempo. Da vedere a Cotignac anche il Monastero Saint-Joseph, costruito a seguito dell’apparizione del santo Joseph al pastore Gaspard Ricard, nell’anno 1660.

Sillans-la-Cascade - foto Provenza da Scoprire
Sillans-la-Cascade – foto Provenza da Scoprire

Sillans-la-Cascade è un altro borgo suggestivo, in cui reminescenze medievali fanno capolino tra le vie che conducono al vecchio castello.

Questo piccolo centro provenzale, come suggerisce il nome è famoso per la cascata.

L’acqua, proveniente dal fiume Bresque, cade da una falesia di tufo, dando vita a un salto di 44 metri.

Per raggiungere la cascata si attraversano luoghi verdeggianti, tra ulivi, cui segue una bella foresta dove dominano querce, platani e altre piante mediterranee.

Correns, situato sulla riva destra del fiume Argens, e protetto dal massiccio del Bessillon, è un altro incantevole borgo della Provence Verte.  Primo villaggio Bio di Francia, Correns è popolato da genti dedite all’agricoltura, in particolare alla viticoltura.

Dal 1997, i Domaine vinicoli locali hanno deciso di riconvertire la loro produzione in agricoltura biologica. Una scelta lungimirante, che restituisce risultati importanti in termini occupazionali e ambientali.

Correns - particolare di un murales
Correns – particolare di un murales – foto Provenza da Scoprire

Alla periferia di Correns domina il Vallon Sourn, famoso tra quanti amano le arrampicate, grazie alle sue falesie dolomitiche imponenti, le cui grotte fornirono riparo sia durante l’epidemia di peste, sia all’epoca delle guerre di religione, tra il XV e XVI secolo.

L’ecosistema singolare di questo vallone è habitat privilegiato di una flora protetta, composta da numerose specie di orchidee, felci, piante di agrifoglio e poi di circaea (comunemente detta erba maga). Osservando lo scorrere dell’Argens, si intuisce il motivo per cui in estate questo luogo richiami da tutta Europa turisti appassionati di canoa e kayak.

Mimosalia

Il 30 e 31 gennaio prossimi si terrà nel bellissimo borgo di Bormes les Mimosas (Dipartimento del Var), la XX edizione di Mimosalia, un appuntamento dedicato agli appassionati di fiori, piante, giardinaggio…

È ormai dal 1996, che l’ultimo week-end di gennaio la Ville fleurie di Bormes les Mimosas organizza un evento che attira centinaia di visitatori, provenienti anche dal Giappone e dagli Stati Uniti, interessati a conoscere novità e idee legate al mondo della botanica e all’arte di abbellire gli spazi verdi.

Ogni anno la manifestazione è dedicata a un tema particolare e per questo 2016 il protagonista è “il giardino del clima mediterraneo”. L’attenzione quindi spazia dalle regioni affacciate al Mare Nostrum con incursioni anche in quelle terre, come il Sudafrica, l’Australia e il Cile, dove crescono piante straordinarie e che possono essere coltivate anche in quei luoghi, come Bormes, caratterizzati da un microclima particolare.

È per esempio il caso della protea, fiore simbolo della Repubblica del Sudafrica, presente anche in alcune aiuole di Bormes les Mimosas. Infatti, basta dirigersi verso Place de l’Isclou d’Amour per ammirare piante e fiori che in genere crescono in ambienti esotici.

Mimosalia è una bella vetrina per diversi espositori, giardinieri e artigiani, per seguire conferenze e per osservare mostre originali. Quest’anno si ha inoltre la possibilità di conoscere il parco Gonzalez grazie a una visita commentata. Si tratta di un angolo, primo in Europa, in cui sono messe a dimora specie originarie dell’Australia, tra cui alberi di mimosa, di Melaleuca, Grevillea e banksia.

E tra un fiore e una pianta si incontrano anche scorci poetici che mettono di buon umore…

Silvia C. Turrin

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Per info:

Bormes-Les-Mimosas
Ufficio del Turismo
1, place Gambetta
www.bormeslesmimosas.com

 

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