In Provenza, la festa del Natale รจ ancora scandita da antiche, gioiose tradizioni. Sia nei piccoli villaggi abbarbicati su promontori, e incastonati tra boschi e valli, sia nei grandi centri urbani come Aix-en-Provence, lโaria colorata ed esuberante del Noรซl si percepisce intensamente. Soprattutto chi esce dai circuiti turistici moderni e alla moda, ha la possibilitร di immergersi nei rituali di un tempo, ancora oggi seguiti da molte famiglie provenzali.
Gli elementi immancabili di un Noรซl en Provence
Ci sono usanze che si ritrovano anche oltre i confini provenzali/francesi, eppure il Natale in Provenza โ se vissuto con un atteggiamento di apertura โ puรฒ riportarci a unโepoca e a unโatmosfera antica, in cui convivialitร e buon cibo semplice scaldavano i cuori di grandi e piccini. Unโatmosfera che si puรฒ, appunto, vivere in questo millennio sempre piรน scandito da ritmi frenetici, convulsi, non umani ed eccessivamente ripiegato su algoritmi e su logiche alienanti.
Prendersi del tempo per sรฉ, per la propria famiglia, i propri cari รจ il regalo piรน prezioso che possiamo donarci nel periodo natalizio. Seguire alcune tradizioni provenzali puรฒ essere lโoccasione per capire che, da sempre, lโessere umano anela alla gioia, alla solidarietร , alla pace.
Dal grano di Santa Barbara alla scelta dei santons, dalla preparazione de la crรจche ai rituali del โCacho-fioโ e della grande cena del vigilia del Natale: tutto in Provenza profuma di festa.
Abbiamo giร parlato dellโusanza del grano di Santa Barbara (si veda lโarticolo in Provenza da Scoprire dal titolo โProvenza, il tempo โcalendalโ e il grano di Santa Barbaraโ).
Unโaltra tradizione si collega ai santons, una parola che deriva dal provenzale โsantounโ, che significa โpiccolo santoโ. Realizzati modellando sapientemente lโargilla, i veri santons provenzali rappresentano i personaggi popolari di un tempo, dediti a compiere antichi โ e a volte scomparsi o dimenticati โ lavori: dal mugnaio al carbonaio, dalla lavandaia alla filatrice di lana.
Ad alcuni santons รจ stato dato un vero e proprio nome, come Pistachiรฉ, sorta di personaggio ingenuo che porta con sรฉ un asino carico di sacchi di grano, o ancora Bartomiou, irriducibile ubriacone riconoscibile dal un lungo berretto che porta sul capo.







Tra le usanze piรน sentite vi รจ certamente quella della grande cena del 24 dicembre. Alla sera, la tavola viene imbandita a festa seguendo regole precise.
Per un โgros souperโ che si rispetti occorrono:
- 3 belle tovaglie bianche
- 3 candele
- Il pane โcalendalโ
- Il grano di S. Barbara
- I 13 dessert
- Il menรน, composto da 7 piatti โdi magroโ





A seconda del villaggio e della zona provenzale, la grande cena della vigilia รจ unโoccasione speciale per allargare i confini della famiglia e offrire un pasto caldo a chi non puรฒ permetterselo.
Uno degli aspetti piรน interessanti di questi rituali lo si ritrova nel simbolismo dei numeri 3,13 e 7 che si ripetono nelle tradizioni natalizie provenzali.
Il numero 3 si riferisce alla Santa Trinitร
Il numero 13 rappresenta Gesรน e i 12 apostoli
A ciรฒ si aggiunge il numero 7, che si riferisce alle sette piaghe di Cristo.
La Grande cena della vigilia di Natale inizia ufficialmente con il rito del โcacho-fioโ, ovvero lโaccensione del tronchetto di un albero, considerato sacro. La scelta deve cadere su un tronchetto proveniente da un albero da frutto, con cui verrร acceso il fuoco del caminetto, ma non prima di averlo cosparso per tre volte di vin cotto.
Attenzione, non si tratta di vin brulรฉ, bensรฌ di un vino prodotto secondo un antico e, purtroppo, quasi dimenticato procedimento. In sintesi, il โVin Cuitโ deriva dalla cottura (per varie ore, circa sei) del mosto delle uve (precedentemente pressate), dopo di che il succo ottenuto viene conservato in una speciale โcuveโ dove avviene la fermentazione senza lโaggiunta di altro, per poi essere trasferito in barrique. ร la cottura che precede la fermentazione a trasformare il mosto in โvin cottoโ.
Per approfondire il rituale dei 13 dessert clicca qui
Testo e foto di Silvia C. Turrin
Un’altra vita in provenza

“Un’Altra Vita in Provenza ” รจ un Romanzo perfetto per immergersi nelle atmosfere provenzali e per conoscere sapori e tradizioni del Midi francese, andando sui passi di tanti personaggi…
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โUnโaltra Vita in Provenzaโ รจ un viaggio โiniziaticoโ, che accompagna il lettore lungo un percorso che conduce dalla crisi allโarmonia, dalle ombre alla luce, dallโinstabilitร alla gioia. Una metafora di un cammino esistenziale dove la catarsi si rivela una via naturale in cui ognuno di noi si puรฒ identificare.
โUnโaltra Vita in Provenzaโ รจ un racconto ispirato, in cui si intrecciano le storie di persone accomunate dallโamore per la Provenza, per la Natura e per la Giustizia.
In un periodo dominato da incertezze economiche e dallo slogan โflessibilitร โ, Sofia, la protagonista di questa storia, sente di camminare su un filo sospeso, come una funambola. La morte di nonna Josephine, alla quale era fortemente legata, ha accentuato la sua insicurezza. Tutto le appare impermanente, anche a causa dei problemi interni alla societร editoriale per cui lavora.
In un quadro instabile, Sofia riceve unโinaspettata lettera che le cambierร la vita. A firmarla, Odette, vecchia amica di Josephine, che la invita a raggiungerla in Provenza, nel piccolo borgo di Bellevue. In piena crisi esistenziale, Sofia decide di accettare lโinvito di Odette. Cosรฌ, la protagonista puรฒ finalmente ammirare di persona i luoghi che sua nonna le aveva fatto conoscere attraverso ricette provenzali e libri dโarte dedicati a Van Gogh, Cรฉzanne e Signac.
Tra campi di ulivi, vigneti, erbe aromatiche e varietร di frutta antica, Sofia impara a lavorare a contatto con la terra, grazie allโaiuto dellโottuagenaria Odette e dei tanti amici che ruotano attorno al Domaine du Vieux Chรชne, come il pastore Leon, di origini andaluse, e Pancho, lโintellettuale cileno tormentato dai fantasmi del suo passato.
Sofia conosce Champa e Kesarbai, amiche inseparabili, lโuna indiana, lโaltra pakistana; Robert, ex monaco trappista; poi ancora Marcel, il cacciatore proprietario della charcuterie del villaggio che subirร una profonda metamorfosi, e Giselle, lโeccentrica botanica di Avignone.
A Bellevue non manca nemmeno una figura piuttosto misteriosa, di cui nessuno sembra sapere niente, ma che tutti in vario modo incrociano. In questa storia aleggia un segreto, quello custodito da Odette. In Provenza, Sofia โ che sarร accompagnata dalla dolcissima Lucy, cane pastore dei Pirenei โ scoprirร nuovi tasselli della sua vita e capirร quanto sia importante seguire il cuore e il proprio istinto per trovare finalmente un poโ di serenitร .
In Appendice, โ10 Lezioni di Mindfulnessโ apprese da Sofia in Provenza.
Indice
PROLOGO
PRIMA PARTE
- Impermanenza
- Un assaggio di Provenza
- Come in un bardo
SECONDA PARTE
- Ritorno
- Cronaca di un fucile inceppato
- Un sogno premonitore
- Fuga oltre i Pirenei
- Una riforma svanita
- I fantasmi del passato
- La lettera nel cassetto
- Intermezzo
- Un amore non corrisposto
- La festa di Santa Barbara
EPILOGO
Appendice โ 10 Lezioni di Mindfulness








