I preparativi per il Natale in Provenza

Anche se in Provenza si respirano, come nel resto della Francia, i principi della laicitร , le antiche tradizionali spirituali del Natale rimangono ancora molto sentite.

Il periodo dellโ€™Avvento, per molti credenti รจ un tempo dedicato al digiuno, alle preghiere e alla meditazione.

Il silenzio รจ ben accolto, considerato โ€œelementoโ€ importante per prepararsi al Natale.

In passato, lโ€™inizio dellโ€™Avvento veniva annunciato per le vie dei villaggi tra canti e musiche. Nelle case si preparava una ghirlanda di foglie, o fiori o bacche, su cui venivano posizionate quattro candele.

Se ne accendeva una ad ogni domenica dellโ€™Avvento, sino al culmine della luce con lโ€™arrivo del Santo Natale. ย 

Come ricordo nel mio Romanzo โ€œUnโ€™altra Vita in Provenzaโ€, in questo periodo, nel Midi francese, si sente pronunciare spesso unโ€™espressione, ovvero ยซCalendau, aloยป.

Si tratta di parole tipicamente provenzali che indicano tutto ciรฒ che riguarda il periodo natalizio.

ยซCalendauยป riprende le famose calende, che designavano โ€“ ai tempi dei Romani โ€“ il primo giorno di ogni mese. In questo caso, ยซCalendau, aloยป si riferisce alla magia del tempo di Natale.

Della festa e del simbolismo del giorno di Santa Barbara abbiamo giร  parlato (nel Post dal titolo โ€œProvenza, il tempo โ€œcalendalโ€ e il grano di Santa Barbaraโ€œ).

Altrettanto importante in molti villaggi provenzali รจ la ricorrenza di Santa Lucia, il 13 dicembre, la festa della Luce. Si dice infatti che a partire da questa data i giorni iniziano ad allungarsi. Per celebrare la luce in molte case si accendono allโ€™interno e allโ€™esterno lumini, candele, ghirlande colorate. Questa ricorrenza celebra la gioia, la speranza, lโ€™impermanenza del buio.

รˆ una festa che precede il Solstizio dโ€™inverno e che invita ad abbracciare uno spirito di rinnovamento.

Secondo alcune tradizioni provenzali, a partire dal 13 dicembre, i 12 giorni che seguono questa data e che precedono il Natale sono chiamati โ€œjour coumtiรฉโ€, ovvero โ€œgiorni che contanoโ€. Ciรฒ significa che essi segnano il tempo che farร  nei 12 mesi dellโ€™anno che verrร .

Unโ€™altra tradizione del 13 dicembre รจ quella legata alla raccolta del vischio, che viene sospeso sopra le porte in segno di pace e benevolenza, e dellโ€™agrifoglio, considerata una pianta che protegge dalle energie negative.

TESTO E FOTO Silvia C. Turrin


Un'altra vita in Provenza

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โ€œUnโ€™altra Vita in Provenzaโ€ รจ un viaggio โ€œiniziaticoโ€, che accompagna il lettore lungo un percorso che conduce dalla crisi allโ€™armonia, dalle ombre alla luce, dallโ€™instabilitร  alla gioia. Una metafora di un cammino esistenziale dove la catarsi si rivela una via naturale in cui ognuno di noi si puรฒ identificare.

โ€œUnโ€™altra Vita in Provenzaโ€ รจ un racconto ispirato, in cui si intrecciano le storie di persone accomunate dallโ€™amore per la Provenza, per la Natura e per la Giustizia.

In un periodo dominato da incertezze economiche e dallo slogan โ€œflessibilitร โ€, Sofia, la protagonista di questa storia, sente di camminare su un filo sospeso, come una funambola.

La morte di nonna Josephine, alla quale era fortemente legata, ha accentuato la sua insicurezza. Tutto le appare impermanente, anche a causa dei problemi interni alla societร  editoriale per cui lavora.

In un quadro instabile, Sofia riceve unโ€™inaspettata lettera che le cambierร  la vita. A firmarla, Odette, vecchia amica di Josephine, che la invita a raggiungerla in Provenza, nel piccolo borgo di Bellevue. In piena crisi esistenziale, Sofia decide di accettare lโ€™invito di Odette. Cosรฌ, la protagonista puรฒ finalmente ammirare di persona i luoghi che sua nonna le aveva fatto conoscere attraverso ricette provenzali e libri dโ€™arte dedicati a Van Gogh, Cรฉzanne e Signac.

Tra campi di ulivi, vigneti, erbe aromatiche e varietร  di frutta antica, Sofia impara a lavorare a contatto con la terra, grazie allโ€™aiuto dellโ€™ottuagenaria Odette e dei tanti amici che ruotano attorno al Domaine du Vieux Chรชne, come il pastore Leon, di origini andaluse, e Pancho, lโ€™intellettuale cileno tormentato dai fantasmi del suo passato.

Sofia conosce Champa e Kesarbai, amiche inseparabili, lโ€™una indiana, lโ€™altra pakistana; Robert, ex monaco trappista; poi ancora Marcel, il cacciatore proprietario della charcuterie del villaggio che subirร  una profonda metamorfosi, e Giselle, lโ€™eccentrica botanica di Avignone.

A Bellevue non manca nemmeno una figura piuttosto misteriosa, di cui nessuno sembra sapere niente, ma che tutti in vario modo incrociano. In questa storia aleggia un segreto, quello custodito da Odette.

In Provenza, Sofia โ€“ che sarร  accompagnata dalla dolcissima Lucy, cane pastore dei Pirenei โ€“ scoprirร  nuovi tasselli della sua vita e capirร ย quanto sia importante seguire il cuore e il proprio istinto per trovare finalmente un poโ€™ di serenitร .

In Appendice, โ€œ10 Lezioni di Mindfulnessโ€ apprese da Sofia in Provenza.

INDICE

PROLOGO

PRIMA PARTE

  • Impermanenza
  • Un assaggio di Provenza
  • Come in un bardo

SECONDA PARTE

  • Ritorno
  • Cronaca di un fucile inceppato
  • Un sogno premonitore
  • Fuga oltre i Pirenei
  • Una riforma svanita
  • I fantasmi del passato
  • La lettera nel cassetto
  • Intermezzo
  • Un amore non corrisposto
  • La festa di Santa Barbara

EPILOGO

Appendice โ€“ 10 Lezioni di Mindfulness

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Un'altra vita in Provenza

Olio, olive e borghi provenzali – Aureille

Storie, leggende, simbolismi ruotano attorno alla nascita dell’olivo, alla sua coltivazione e al cosiddetto “oro liquido” che viene prodotto dai suoi frutti.

L’albero dell’olivo รจ da sempre considerato simbolo di spiritualitร , di abbondanza, di vita eterna e di pace.

La Provenza รจ tra le aree del Mediterraneo definite “terra dell’olivo“. Anche nel Midi francese รจ millenaria la tradizione dell’olivicoltura. E nelle Alpilles l’ulivo รจ un albero-simbolo.

Oltre 300mila ulivi puntellano le Alpilles e grazie a tanti frantoi viene estratto un nettare prezioso, amato in tutto il mondo.

Abbiamo giร  parlato di Mouriรจs, considerata la capitale dellโ€™olio dโ€™oliva. Addentrandosi nel tipico paesaggio olivicolo mediterraneo-provenzale, scopriamo la bellezza di questa zona, resa ancor piรน speciale grazie alla presenza delle Alpilles. Questo itinerario, fuori dalle solite rotte del turismo di massa, ci porta a Aureille.

Aureille รจ un punto di passaggio per la Camargue e la vallata di Baux. Questo piccolo villaggio circondato da uliveti, conserva le rovine di un antico castello del XII secolo, testimonianza di un passato che univa il paese alla vecchia repubblica di Arles.

Il legame con la regione della Camargue รจ ancora tangibile in occasione delle numerose feste che si organizzano a Aureille e dintorni, molte delle quali associate alla tradizione della tauromachia, come gli abrivados e le courses camarguaises.

Ad Aureille troviamo un bel mulino a olio costruito nel 1980. Tuttavia, sebbene sia moderno, i metodi lavorativi si rifanno addirittura a quelli impiegati giร  dai Romani. Lโ€™olio viene estratto ancora in modo artigianale, utilizzando tre macine per schiacciare le olive. Dopo aver ottenuto una pasta, questa viene stesa su piccoli tappeti, giร  in uso nellโ€™antichitร , che vengono poi impilati. Alla fine avviene la spremitura in una delle due grandi presse.

Lungo la “strada dell’ulivo” merita una tappa anche Eygaliรจres, caratteristico villaggio delle Alpilles le cui vie nascondono oratori antichi, fontane e lavatoi.

Da non perdere a Eygaliรจres, una visita a Saint Sixte, cappella romanica ubicata nella zona piรน alta del borgo. Grazie alla sua posizione panoramica, Saint Sixte รจ diventata un luogo di pellegrinaggio sia religioso, sia naturalistico.

Testo Silvia C. Turrin

Foto: si ringrazia l’ufficio del turismo delle Alpilles

Grasse, Dufy e Fragonard, tra profumi e arte

Grasse, oltre a essere la capitale provenzale del profumo (come abbiamo raccontato in vari Articoli), ha attirato a sรฉ svariati artisti. Su tutti, ricordiamo in particolare il pittore Raoul Dufy (1877-1953).

Dufy e la scoperta del Midi

Nato nel nord della Francia, precisamente a Le Havre (Normandia), Dufy in una prima fase venne attratto dal lavoro degli impressionisti. Suoi punti di riferimento furono Monet e Boudin. Il suo nome รจ perรฒ legato al movimento detto โ€œfauvismeโ€, per poi avvicinarsi allโ€™arte di Paul Cรฉzanne e alle sperimentazioni cubiste.

Per Dufy, la scoperta della Provenza avvenne nel 1908, grazie al viaggio iniziatico compiuto con lโ€™amico e collega Georges Braque (del quale parleremo in un prossimo articolo).

Un viaggio di scoperta da Marsiglia a lโ€™Estaque, che lo affascinรฒ e ispirรฒ. Diverse le sue opere realizzate in questo periodo e ispirate proprio al Midi francese, come: Barques ร  Martigues (1908); Bateaux ร  quai dans le port de Marseille (1908). Dufy poi scopre la Costa Azzurra, soggiornando a Vence e poi a Nizza. E proprio qui rimane affascinato dalla cittadina di Grasse.

Avviluppata dalle fragranze dei fiori e dagli effluvi sprigionati dai maestri profumieri, Grasse รจ ai suoi occhi una โ€œcittร  dโ€™arte e di storiaโ€, piena di colori e, naturalmente, di essenze.

Lโ€™universo olfattivo si intreccia con le particolari sfumature della luce, che nella zona del centro antico crea giochi visivi da catturare su tela.

Dufy immortala questo suo passaggio nella capitale del profumo tramite lโ€™opera โ€œVue de Grasseโ€ (olio su tela).

Fragonard, non solo profumi

Ma a Grasse cโ€™รจ un altro artista molto amato, in cui natali si rintracciano proprio qui. Ovviamente stiamo parlando di Monsieur Jean-Honorรฉ Fragonard (1732-1806). Figlio di un artigiano guantaio di Grasse, Fragonard si puรฒ definire โ€œpoeta e artista della luceโ€.

Nelle sue opere emerge uno spirito gioioso, poetico e romantico, attento allo spirito letterario del suo tempo. Venne infatti suggestionato dallโ€™ โ€œOrlando Furiosoโ€ di Ludovico Ariosto e dalla โ€œGerusalemme liberataโ€ di Torquato Tasso.

A lui รจ dedicato il Museo che porta il suo nome, inaugurato nel 2011 nel cuore del centro storico di Grasse. Il museo Fragonard celebra questo pittore di Grasse con una preziosa collezione, composta da una ventina di grandi opere, inclusa โ€œIl sacrificio della Rosaโ€.

E a proposito di profumi ed essenze…

Entrare in una fabbrica di profumo di Grasse significa fare un viaggio non solo in Provenza, ma attorno al mondo. Un viaggio tra passato e presente. Significa vivere โ€œincontri olfattiviโ€ con la rosa di maggio, coi fiori dโ€™arancio, con lโ€™essenza del sandalo e con altre incantevoli molecole che aleggiano nellโ€™aria e invadono i sensi. รˆ necessario avere anche una buona immaginazione per poter visualizzare il vecchio e duro lavoro nei campi dove si raccoglievano a mano i fiori: unโ€™attivitร  nella maggior parte dei casi svolta dalle donne di un tempo e qui, sรฌ, in talune circostanze ci poteva essere violenza โ€“ anche solo psicologica. SILVIA C. TURRIN

Per approfondire:

Silvia C. Turrin