2024, un inizio tra i colori di Mimosalia

In varie zone della Provenza, i primi mesi dell’anno sono caratterizzati dalla fioritura della mimosa.

Come scrivo nel mio recente libro dedicato alle “Meditazioni con i Fiori“, la mimosa sprigiona un profumo particolare, che ci riporta alla terra e ci infonde gioia. Lโ€™elemento e la forza solare vengono trasmessi dal colore e dalla forma dei fiorellini di mimosa, che sembrano tanti piccoli Soli, capaci di riscaldare anche i cuori piรน freddi. La mimosa รจ simbolo della rinascita floreale al termine della stagione piรน fredda dell’anno.

Bormes-les-Mimosas รจ una delle imperdibili tappe provenzali dove ammirare le piante di mimosa in fiore. Questo villaggio, le cui origini risalgono al XII secolo, ospita numerose specie arboree (se ne contano circa 700, incluse varie piante rare); tra dicembre e febbraio-marzo si colora delle tante sfumature di giallo. Non a caso  Bormes-les-Mimosas รจ il punto di partenza della Route du Mimosa.

Qui, ogni anno, si svolge Mimosalia, appuntamento amatissimo da tutti gli amanti di giardini, orti, natura… Nel 2024, si terrร  nel weekend del 27 e 28 gennaio. Un’occasione per chiedere dritte ai tanti giardinieri specializzati presenti in loco, oltre che per ammirare una policromatica diversitร  botanica. Protagonista sarร  naturalmente anche la mimosa…

Non mancano approfondimenti tematici e spazi dedicati al benessere (tra yoga, naturopatia, massaggi, oli essenziali), all’associazionismo, al cibo bio e sano, all’uso di energie sostenibili e rinnovabili, perchรฉ chi ama fiori e piante pensa al presente e al futuro della nostra Madre Terra.

La Route du Mimosa

In inverno, quando in altre zone la natura sembra ancora dormiente, nel Var e nelle Alpi Marittime domina il giallo. Quello della Route du Mimosa รจ un viaggio di 130 chilometri, che inizia proprio nel piccolo borgo di Bormes-les-Mimosas, prosegue verso Rayol-Canadel-sur-Mer, poi verso Sainte-Maxime, Saint-Raphael, Mandelieu-la-Napoule, per approssimarsi allโ€™interno verso il Massif du Tanneron, proseguendo per Pรฉgomas e infine a Grasse, capitale del profumo. Tra gennaio e marzo queste zone si colorano di un caldo manto paglierino.
Non a caso, la mimosa รจ detta “il sole in inverno”.

TESTO E FOTO SILVIA C. TURRIN

Per approfondire, leggi il Post Bormes-les-Mimosas, profumo di mimose

Sault, profumo di lavanda

โ€œQui la lavanda profuma il cielo e la terra, e gioca con le ombre e con la luceโ€.

Cosรฌ Jean Giono descriveva i paesaggi tra Sault, Le Contadour e il Plateau dโ€™Albion; Nellโ€™aria la fragranza inconfondibile della lavanda, pianta simbolo per eccellenza della Provenza. Ed รจ proprio nei luoghi che furono tanto cari a Giono che si ammirano, in estate, splendidi campi fioriti dai cromatismi viola e blu.

foto Silvia C. Turrin

Molti amici e conoscenti, immancabilmente ogni anno, sapendo della mia passione per questa pianta e per questa terra (ho scritto persino un Romanzo dal titolo โ€œUnโ€™altra vita in Provenzaโ€) mi chiedono qual รจ il periodo migliore per vedere le distese fiorite.

Per rispondere, occorre sempre precisare la zona che si vorrebbe visitare. Nel caso di Sault e dintorni, la lavanda vera (che non รจ il lavandin, una varietร  piรน diffusa, facile da coltivare, ma meno pregiata) inizia a colorare i paesaggi verso la fine di giugno. Nel mese di luglio la lavanda diffonde tutta la sua poetica bellezza. In genere, รจ nelle prime settimane di agosto che poi avviene la raccolta, per produrre il profumatissimo e benefico olio essenziale.

Con i mutamenti del clima, la tradizionale stagionalitร  della fioritura della lavanda puรฒ variare, in base allโ€™andamento delle temperature e alla quantitร  di pioggia caduta nei mesi precedenti. รˆ per questo che negli ultimi anni, giร  all’inizio di agosto, รจ facile vedere i campi di lavanda giร  sfalciati.

Il villaggio di Sault, a 760 metri sul livello del mare, si erge su uno sperone roccioso ed รจ famoso proprio perchรฉ รจ una delle tappe piรน importanti del cosiddetto โ€œpercorso della lavandaโ€. A Sault, da vari punti privilegiati, si ammirano a perdita d’occhio campi di lavanda. I turisti, in estate, sono numerosissimi, provenienti da varie zone del mondo, e il loro numero si moltiplica in occasione della Festa della Lavanda, che viene celebrata ogni anno il 15 agosto.

Durante questo evento vengono proposte diverse animazioni, sfilate di gruppi folkloristici, giochi nelle piazzette, canti e balli tradizionali, il marchรฉ lungo le vie. Un tripudio di fiori e di prodotti rigorosamente a base di lavanda. Sarร  possibile poi scoprire come avviene il processo di distillazione per ottenere il profumatissimo olio essenziale. Anche i piรน piccoli potranno divertirsi a conoscere il mondo delle api e a seguire laboratori pedagogici sugli animali di Provenza.

Nel 2023 si svolge la 36แตƒ edizione. Una festa che non stanca mai, proprio come il profumo e il fascino della lavanda. Unโ€™occasione per immergersi nella cultura e coltura di questa pianta che, per secoli, cresceva spontaneamente in Provenza. Pastori e contadini la raccoglievano per profumare ambienti e per le sue numerose proprietร  benefiche. Poi, grazie allโ€™intuizione dei profumieri di Grasse, la lavanda รจ diventata ricercatissima nella preparazione di pregiate fragranze e in aromaterapia. L’olio essenziale di lavanda vera, tra le varie virtรน, รจ cicatrizzante, antisettico e favorisce un buon sonno.

Appassionata come sono di Provenza, persino nel mio recente libro dedicato alle โ€œMeditazioni con i fioriโ€ ho inserito un capitolo incentrato sulla lavanda. Per saperne di piรน clicca qui.

Scoprire la lavanda a ritmo lento

Per addentrarsi davvero nel mondo profumato della lavanda si possono percorrere i sentieri botanici tra Sault e il vicino villaggio di Ferrassiรจres. Si ammirano da vicino i campi in piena fioritura e si incrociano lungo il percorso pannelli didattici ricchi di tante informazioni sulla lavanda. Un modo per uscire dai sentieri battuti, per spegnere lโ€™auto e inoltrarsi nei campi fioriti con uno spirito ecologico. Sentieri percorribili anche in vรฉlo. Un modo diverso per conoscere i borghi circostanti, ancora autentici nelle loro tradizioni, come Aurel, Saint-Trinit e Saint-Christol.

Con un ritmo lento si possono poi visitare quelle aziende agricole che coltivano e distillano la lavanda con metodi che hanno valso loro lโ€™AOP, lโ€™Appellation d’origine protรฉgรฉe, ovvero Denominazione di Origine Protetta.

Concludiamo questo scritto, ancora, come nell’incipit, con le parole di Giono:

ยซBasta un bouquet di lavanda perchรฉ si parli a voi,
in un linguaggio dโ€™una densitร  strana,
di libertร  essenziali che sono il fascino di questi altopiani di Provenzaยป.

Testo e foto Silvia C. Turrin


IL LIBRO “UN’ALTRA VITA IN PROVENZA”

IL LIBRO DELLE MEDITAZIONI CON I FIORI


Alla scoperta del Priorato di Salagon

I colori caldi dell’Autunno ci portano alla scoperta del dipartimento delle Alpi dellโ€™Alta Provenza. Facciamo tappa in un luogo dove storia, archeologia e sentieri botanici si intrecciano per dar vita a un luogo speciale, ovvero il Priorato di Salagon.

Situato alla periferia della cittadina di Mane, questo museo etno-botanico non solo รจ costituito da spazi didattici che raccontano antichi mestieri, ma anche da una chiesa un tempo priorato benedettino. Entrarvi significa conoscere le vicende religiose, gli usi, le tradizioni sociali che hanno caratterizzato un poโ€™ tutta la Provenza.

Allโ€™entrata del Museo รจ meglio richiedere lโ€™audioguida โ€“ disponibile anche in italiano โ€“ per conoscere i vari dettagli etno-botanici di Salagon. Ciรฒ che in primis si ammira รจ la chiesa nella tipica arte romanica provenzale, il cui aspetto รจ stato ricostruito piรน volte a causa delle alterne vicende che lโ€™hanno contrassegnata: da priorato dellโ€™abbazia benedettina di Santโ€™Andrea di Villeneuve-lรจs-Avignon divenne residenza di campagna verso la fine del XV secolo, quando i monaci abbandonarono lโ€™edifico; poi ancora venne utilizzata come granaio.

Nel 1857, grazie allโ€™abate Giovanni, parroco di Mane, lโ€™antico priorato medievale ritrovรฒ il culto originario, ma altre vicissitudini irruppero. Solo a partire dal 1981 un nuovo progetto ha preso vita: la creazione di un museo del patrimonio etnologico dellโ€™Alta Provenza che ha visto la luce nel 2000.

In questi anni, lโ€™antico Priorato di Salagon ha saputo affermare la sua vocazione etno-botanica grazie alla creazione e valorizzazione di un ampio percorso formato da giardini di diverso tipo. Particolarmente interessante รจ per esempio il giardino medievale, realizzato prendendo spunto da fonti storiche, quali: miniature, libri contabili dellโ€™epoca, trattati, inventari. In Provenza, in epoca medievale, prima dei contatti con le Americhe, si trovavano coltivazioni di avena, orzo, vari tipi di farro e miglio, poi lenticchie, fave e altre leguminose ormai quasi scomparse dalle tavole moderne, come la cicerchia.

Camminando nel giardino si scoprono le piante medicinali, tra cui lโ€™iperico e il cardo benedetto, giร  utilizzate durante il Medioevo, e poi le piante considerate magiche, come la verbena, ritenuta potente talismano contro i serpenti, e la misteriosa, quanto pericolosa mandragora. Altrettanto notevole รจ il giardino dei tempi moderni, molto ampio, situato proprio davanti allโ€™ingresso della chiesa.

Visitando il Priorato di Salagon, oltre agli splendidi giardini, si ha la possibilitร  di osservare due mostre permanenti. La prima รจ dedicata agli antichi mestieri, come quello dei fabbri e dei maniscalchi; รจ stata ricostruita anche la fucina di Monsieur Raynaud, discendente di unโ€™antica famiglia di fabbri, coi vari attrezzi utilizzati tra cui incudini e mantici. Lโ€™altra mostra permanente รจ incentrata sul mondo della lavanda a 360 gradi.

Si vedono enormi alambicchi usati per la distillazione, oggetti impiegati un tempo per la raccolta come il falcetto, e poi nelle teche vi sono immagini e fotografie che restituiscono al visitatore scene agricole di unโ€™epoca in cui erano soprattutto le donne le abili raccoglitrici di questa preziosa pianta aromatica. Si scopre che furono i profumieri di Grasse, a partire dal XVII secolo, a valorizzare la lavanda, tanto da trasformarla nel principale ingrediente di molte essenze.

Presso il Priorato di Salagon vengono organizzati regolarmente laboratori didattici, soprattutto per le scuole, e poi seminari etnobotanici, conferenze, atelier dedicati al mondo delle erbe e delle piante.

testo e foto Silvia C. Turrin